Imprenditori italiani in difficoltà, Culatina a Napoli Cityrumors.it: “Le Istituzioni dovrebbero lavorare concretamente e rapidamente”
Gli imprenditori italiani sono alle prese con spese che spesso non permettono di sbarcare il lunario. Per approfondire il tema è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Napoli Cityrumors.it Alberto Culatina, direttore generale di Assimprenditore, l’associazione che si occupa di creare un ambiente economico in cui la libera imprenditoria e l’iniziativa individuale sono al centro dell’azione.
Come le Istituzioni possono, concretamente, dare una mano agli imprenditori?
“Le Istituzioni devono comprendere che se salta il tessuto economico di questo Paese, che ricordo è formato per il 95% da micro imprese, salta completamente lo stato sociale (e ce ne stiamo accorgendo negli ultimi mesi dai profondi tagli alla sanità pubblica) con migliaia di disoccupati a casa e con tutto quello che ne potrebbe conseguire. Ricordo al nostro Governo che non sono sufficienti nuovi posti di lavoro nel pubblico impiego per risollevare una crisi endemica e cronica che oggi viviamo. Il costo del personale pesa oggi, mediamente, su una piccola impresa il 40% del fatturato con un restante 38% di costi imputabili a tasse, imposte, e costi fissi di produzione. Con un costo medio azienda dell’80% sul fatturato, come possiamo meravigliarci se le imprese oggi chiudono con un ritmo di 18 negozi al giorno (con oltre 30 anni di attività concentrate al Sud Italia) e con, ultimo dato fornito da CRIBIS, 732.000 aziende chiuse o fallite tra il 2021 e il 2022? Il problema risulta sistemico e di difficile risoluzione se le Istituzioni, in accordo con tutti gli attori coinvolti, non decidono di lavorare concretamente e rapidamente a fianco delle piccole imprese per affrontare questo depauperamento progressivo costante del nostro tessuto economico, culturale e sociale. Questi problemi, mai risolti in oltre 70 anni di Repubblica avendo volutamente le Istituzioni evitato un approccio risolutivo sistemico e strutturale, si sono intensificati negli ultimi 20 anni a causa della progressiva digitalizzazione e globalizzazione delle società liberali; ora sono molti e di difficilissima risoluzione se considerati nella loro interezza ma, con un lavoro specifico e molto pragmatico, possibilmente senza condizionamenti, penso sia ancora possibile salvare molte realtà produttive dal fallimento e dalla chiusura, evitando il licenziamento di moltissimi lavoratori che oggi vivono sul baratro”.
Data la sua esperienza nel settore delle consulenze agli imprenditori, qual è il consiglio che si sente di dare loro?
“Domanda molto difficile. Certamente, nell’attuale quadro economico, vorrei consigliare gli amici imprenditori di operare su 3 linee strategiche: la formazione continua propria e dei dipendenti, la digitalizzazione dei processi aziendali e l’efficientamento della gestione economica e finanziaria dell’azienda, valutando ove possibile un approccio multidisciplinare, olistico e di ampio respiro, anche possibilmente internazionale. Questi consigli presuppongono un ambiente economico, politico e sociale favorevole alla crescita e allo sviluppo d’impresa, che oggi regge esclusivamente grazie alla grande perseveranza degli imprenditori, che rende il nostro popolo resiliente alle avversità.
Vorrei inoltre dare un ultimo consiglio, riferendomi direttamente ai lettori: createvi delle reti professionali forti. Oggi la differenza tra un’impresa vincente e una perdente è nella rete di professionisti e di collaboratori di cui vi circondate e dei rapporti di collaborazione ed aiuto reciproco tra imprenditori. Tante sono le banali motivazioni: per facilitare la vostra operatività, sia quotidiana che sul medio-lungo periodo, per imparare e migliorarsi grazie al confronto con altre realtà simili o sinergiche alla vostra, approcciandosi con sano spirito collaborativo tra imprenditori. Oggi, più che mai, le vere sfide non sono tra le imprese di uno stesso Paese o regione ma sono totalmente rivolte ad un’economia globalizzata, dove il detto: ‘l’unione fa la forza’ e’ più che mai vero. Smettete, quindi, di coltivare esclusivamente il vostro orticello ma unitevi tutti insieme per coltivare un grande campo!
La ringrazio per la gentile intervista concessami e vi saluto con il motto che contraddistingue e rende forte Assimprenditori: rinascere e crescere, insieme”.