Tutti in pensione a 64 anni e 4 mesi: novità ufficiale dall’INPS, gioia dei lavoratori

Si continua a parlare dei limiti imposti dalla legge Fornero: le novità sulla pensione a 64 anni. Cosa dice l’INPS.

L’accesso alla pensione è un argomento di grande rilevanza in Italia, dove l’età pensionabile è attualmente fissata a 67 anni, una delle più alte d’Europa. Tuttavia, il sistema previdenziale italiano offre diverse opzioni per andare in pensione prima di quanto necessario, come la pensione anticipata e altre forme di uscita dal lavoro riconosciute dalla legge Fornero.

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Secondo i dati ufficiali dell’INPS, l’età effettiva di pensionamento in Italia è inferiore ai 67 anni previsti dalla normativa. Gli uomini si pensionano in media a 67 anni e 4 mesi, mentre le donne a 67 anni e 3 mesi. Questo dimostra che molte persone scelgono di lasciare il lavoro prima dell’età pensionabile tramite le varie opzioni disponibili.

Novità pensione a 64 anni: le normative INPS

La pensione anticipata è una delle soluzioni più gettonate, che consente di accedere alla pensione indipendentemente dall’età anagrafica, purché siano stati versati almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Altre opzioni, come Quota 102 (ora diventata 103) e Opzione Donna, consentono l’uscita dal lavoro a età inferiori, garantendo una pensione dignitosa.

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Il Rapporto sul bilancio del sistema previdenziale italiano evidenzia che l’età media di pensionamento nel 2022 è stata di 64 anni e 4 mesi, grazie alla presenza di un numero maggiore di pensioni anticipate rispetto a quelle di vecchiaia. Questo dimostra che le alternative al pensionamento a 67 anni sono ampiamente utilizzate dai lavoratori italiani.

Nonostante le critiche ricevute, la legge Fornero ha contribuito a stabilizzare il sistema previdenziale italiano, garantendo un risparmio di oltre 30 miliardi di euro. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato l’importanza di una riforma sostenibile, considerando la situazione demografica del Paese.

L’introduzione del sistema contributivo per il calcolo delle pensioni, previsto per il 2030, potrebbe favorire maggiore flessibilità nell’uscita dal lavoro, pur garantendo un assegno sufficiente per una vita dignitosa. Questo approccio potrebbe consentire ai lavoratori di pianificare la propria pensione in modo più consapevole e garantire la sostenibilità del sistema previdenziale nel lungo periodo.

In quest’ottica, la cancellazione della legge Fornero potrebbe non essere la soluzione ottimale, considerando i benefici che ha apportato al sistema previdenziale italiano. Nonostante le critiche e le contestazioni, la legge del 2011 ha contribuito a garantire la sostenibilità delle pensioni nel Paese, evitando un’emorragia finanziaria che avrebbe gravato sulle casse dello Stato

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