Trattamento integrativo in busta paga: chi lo riceve e di cosa si tratta, tutto quello che bisogna sapere

Novità importanti in busta paga e attenzione al trattamento integrativo: a chi spetta e perché lo ha ricevuto. Tutti i dettagli. 

Ogni dipendente riceve la busta paga che contiene il resoconto dell’importo complessivo con la retribuzione percepita dal lavoratore o dalla lavoratrice per il periodo di riferimento.

Tutto quello che devi sapere sulla busta paga
Come funziona il trattamento integrativo in busta paga – Napoli.cityrumors.it

Proprio su questo documento sono presenti retribuzione, ritenute fiscali, assistenziali e anche quelle previdenziali trattenute dal datore di lavoro per conto del dipendente. Ora però c’è una novità da conoscere e che riguarda il trattamento integrativo. Precisazioni di non poco conto che, infatti, sono fondamentali per molti contribuenti.

Cosa bisogna sapere sul trattamento integrativo in busta paga

L’applicazione relativa al trattamento integrativo della retribuzione è stata oggetto di modifiche. Tutto questo è avvenuto in modo tale da coordinarsi con il sistema di aliquote attualmente in vigore. Nel caso specifico, infatti, si tratta del trattamento che riguarda i titolari di lavoro da dipendente, nel rispetto dell’articolo 49 del Testo unico delle imposte sui redditi (TUIR), eccezion fatta per le pensioni.

Busta paga come leggerla
Ecco come calcolare il trattamento integrativo della busta paga – Napoli.cityrumors.it

Ma come si può beneficiare del bonus? Prima di tutto bisogna specificare come sia necessario essere titolare di redditi di lavoro da dipendenti per poterne usufruire, presentando quindi un IRPEF lorda superiore rispetto alle detrazioni d’imposta. Ciò è spiegato con l’articolo 13 comma 1 del TUIR.

Si tratta in ogni caso di un bonus pari a 100 euro al mese, 1.200 all’anno, indirizzato ai contribuenti con reddito complessivo fino a 15mila euro. Per chi ha un reddito da 15.001 a 28mila vi sarà un trattamento del contributo che riguarderà le situazioni denominate “di incapienza”. A tal riguardo è opportuno conoscere i requisiti e cosa bisogna rispettare per rientrare nei beneficiari.

Il trattamento viene intanto riconosciuto seguendo alcune precisazioni che riguardano l’IRPEF. Di fatto bisogna che si verifichino alcune condizioni visto che il trattamento integrativo viene erogato al pari della differenza fra somma detrazioni e imposta lorda. Ciò vale sempre fino al limite di 1.200 euro all’anno. Si tratta di una somma che deve essere inferiore a:

  • Detrazioni per familiari a carico (articolo 12 del TUIR);
  • Detrazioni per redditi da lavoro dipendente, escluse pensioni, nonché redditi dell’ex articolo 13 comma 1 del TUIR;
  • Detrazioni per interessi pagati su mutui agrari, prestiti o per interesse pagati su mutui ipotecari per acquistare o costruire un immobile (abitazione principale);
  • Rate detrazioni per spese sanitarie e interventi recupero patrimonio edilizio.
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