In alcuni casi essere nullatenente può essere un rischio enorme. E’ molto importante fare attenzione a queste situazioni.
La domanda che qualcuno si pone è se un nullatenente possa essere denunciato anche per il solo fatto di non aver alcun bene di proprietà. Ma allora intestare tutto a persone terze, così come a società con responsabilità limitata, può diventare un reato?
Ovviamente in questi casi è bene precisare che essere nullatenenti non è automaticamente sinonimo di reato, specialmente nei casi di persone con situazioni di indigenza (fra l’altro non per propria colpa). Esistono però alcune situazioni in cui essere nullatenenti potrebbe essere un reato.
Essere nullatenenti potrebbe essere un reato in certi casi
Essere nullatenente non significa per forza di cose non avere alcun bene oppure vivere in condizioni estremamente disagiate. In questo caso ci si riferisce alla mancanza di beni “aggredibili” da parte dei creditori. Nullatenente significa che i suoi beni siano protetti da leggi che ne impediscono pignorabilità ed esecuzione forzata.
Nel settore fiscale, infatti, i nullatenenti sono anche coloro i quali possiedono una casa, ma essendo l’abitazione principale sono immuni da alcuna forma di esecuzione di natura forzata. Non finisce qui perché nullatenente è anche chi riceve una pensione inferiore al minimo: questa somma non può essere in alcun modo pignorata. La somma di una polizza assicurativa sulla vita è un altro bene che non può essere aggredito dai creditori.
Trasferire quindi dei propri beni a terzi, tipo genitori, coniugi o persone giuridiche (società) è di fatto legale in Italia. Ogni persona può disporre come crede dei propri beni: li può gestire in autonomia o affidarli ad altri. Come già detto, quindi, trasferire beni a terzi non è illegale, a meno che non ci sia il chiaro scopo di danneggiare altre persone. La stessa cosa vale quando si vogliono eludere i pagamenti delle imposte.
La legge in ogni caso di che essere in debito non è per forza di cosa un reato, ma è sicuramente un illecito civile riconosciuto come inadempimento contrattuale. Quando un debitore è nullatenente, di conseguenza, il creditore non può adire ad alcuna via legale per far valere i propri interessi.
Ci sono dei casi in cui si può configurare il reato tipo insolvenza fraudolenta. Ciò avviene quando un individuo stipula contratto sapendo di non poter adempiere e simulando situazione finanziaria diversa dalla realtà. Per configurarlo come reato devono coesistere due elementi:
- Soggetto deve nascondere la propria situazione di difficoltà economica, facendo credere di poter adempiere agli obblighi contrattuali;
- Assumere nuovi impegni finanziari sapendo già di non poterli rispettare e quindi adempiere.
Questo significa che non commette reato chi stipula contratto con capacità di adempiere agli obblighi e poi si trova impossibilità a causa di imprevisti. Cosa si rischia per l’insolvenza fraudolenta? La legge parla chiaro: si va da 1 a 5 anni di reclusione.