Rimodulazione affitto, la legge lo prevede. Come fare per riuscire a risparmiare parecchi soldi ogni mese e cambiare vita.
In un momento storico più che mai particolare, la possibilità di risparmiare su alcune spese che possiamo definire fisse, come per esempio il mutuo o magari l’affitto, rappresenta una opportunità più che mai vantaggiosa eventualmente da cogliere.
Immaginare di risparmiare in un modo o nell’altro sull’affitto di casa non è qualcosa che arriva cosi facilmente, ma in ogni caso è giusto considerare ciò che può essere fatto in questo senso per garantire al cittadino in difficoltà, in ogni caso, un vantaggi concreto. Nel caso specifico non si prospetta, eventualmente, per lo stesso cittadino una sorta di procedura standard.
Ciò che è invece possibile è avviare una vera e propria trattativa con il proprietario dell’immobile in cui si vive per provare a strappare un’attenzione specifica rispetto alla quota mensile pagata. Lo sconto, realisticamente è certo possibile, considerato che in alcuni casi c’è un diritto specifico, dalla parte dell’affittuario, a ricevere una riduzione rispetto alla cifra da pagare.
Cosi come anticipato, insomma, le parti in questione, quando si parla di contratto di affitto possono in ogni caso decidere di modificare il canone stesso di locazione, cosi come possono decidere in maniera altrettanto specifica di variare specifiche caratteristiche dello stesso contratto.
Nel caso della modifica della quota mensile stabilita per il pagamento dell’affitto, può esister un accordo a tempo determinato, per cosi dire. Si decide, per esempio che per un numero specifico di mensilità la quota canone venga ridotta di una certa percentuale per un serie di motivi.
Una delle situazioni che prevedono la variazione della quota d’affitto in favore dell’inquilino è quella che consiste nella verifica di veri e propri difetti per quel che riguarda l’immobile in questione. In quel caso di fronte, per esempio a un mancato accordo con il proprietario di casa, lo stesso affittuario, cosi come stabilito dalla Corte di Cassazione può smettere di pagare l’intera quota mensile e rivolgersi però a un giudice per la nuova determinazione della stessa somma.
In ogni caso, al di la di come la cosa si verifichi è sempre necessario comunicare ogni modica all’Agenzia delle Entrate. L’atto di diminuzione del canone d’affitto è infine esente dall’imposta di registro e di bollo e può essere prodotto anche in modalità online attraverso il modello RLI. La stessa operazione, elemento importante, deve essere eseguita entro 30 giorni dall’avvenuta modifica contrattuale. Risparmiare, insomma, in questo caso è più che mai possibile.
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