A Udine l’attaccante si è rifiutato di entrare e ora la società è pronta a prendere provvedimenti: tutti i dettagli
Sabato la Salernitana ha pareggiato 1-1 in casa dell’Udinese. Un risultato che non dà la giusta scossa alla classifica ma che comunque porta i granata a non perdere le speranze. Quando ormai la permanenza in A è indubbiamente difficile, Liverani e i suoi calciatori provano a non mollare e a rialzare la testa. La situazione è complessa, lo sanno bene, ma finché non sarà (eventualmente) la matematica a condannare i campani, nessuno farà un passo indietro.
O meglio, quasi nessuno. Il protagonista di giornata infatti a Udine è stato Boulaye Dia. Nonostante il bel gol, quello del momentaneo vantaggio, di Tchaouna, a prendersi la scena è stato l’attaccante classe 2003. I motivi però non sono di certo ‘eccezionali’. Quindi, dopo la maretta di inizio stagione, il calciatore è di nuovo ai ferri corti con società e tifosi.
“Dia non è voluto entrare alla fine. Ha fatto una scelta, che da oggi prenderemo in considerazione. Ne prendo atto con la società, credo che sia una scelta definitiva. Il problema non è per me, ma per i suoi compagni – ha rivelato Liverani a Dazn -. Fuori rosa? Non credo che sia la parola giusta, ma è uno su cui non posso contare”.
Il tecnico poi ha ripreso il tema anche in conferenza stampa: “Ci ho parlato dal primo giorno, ha fatto una scelta, credo sbagliata, non volendo entrare in una squadra che è in 10 anche solo 5 minuti poteva essere una soluzione per vincere la partita, ne prendo atto e mi comporterò di conseguenza con gli altri. Rispetto chi ha fatto una scelta diversa e vado avanti”.
Stando a quanto riporta TuttoSalernitana.com, d’ora in poi Dia si allenerà ai margini del gruppo, non sarà convocato fino all’ultima giornata ma avrà l’obbligo di seguire in casa e fuori la squadra senza permessi o esenzioni. Mettendolo fuori rosa si rischierebbero azioni in senso contrario e proprio per questo i legali Sica e Fimmanò stanno studiando la situazione nel dettaglio: potrebbero chiedere un maxi risarcimento danni invocando anche l’intervento della FIGC e di tutte le autorità sportive competenti. Inoltre si sta valutando se ci siano i presupposti legali per una sospensione dello stipendio. Possibile, infine, anche una presa di posizione ufficiale da parte della tifoseria.
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