Sono sei le persone che andranno a giudizio per la smart card introdotta in Campania per dimostrare che si era vaccinati contro il Covid
La questione legata alla smart card, la tessera made in Campania che attestava l’avvenuta vaccinazione Covid, porta problemi a Vincenzo De Luca. Il presidente della Regione finisce va a processo dinanzi alla Corte dei conti, insieme ad altre cinque persone, all’epoca erano tutti componenti dell’unità di crisi per l’emergenza coronavirus.
Secondo l’accusa, la produzione delle card sarebbe stata una spesa inutile in quanto si sovrapponeva al Green pass nazionale. A indagare sulla vicenda è stata la guardia di finanza, sotto il coordinamento dai pm Davide Vitale e Mauro Senatore.
L’avvocato di De Luca: “La smart card non era un doppione del Green pass”
“La nostra linea difensiva resta quella che abbiamo sempre evidenziato, ovvero che la smart card non si trattava affatto di un doppione, ma aveva finalità ulteriori e diverse rispetto al Green pass, così come risulterà dalla documentazione”, ha detto l’avvocato Andrea Castaldo, difensore del presidente della Regione Campania, a proposito del rinvio a giudizio.
Per i pubblici ministeri Vitale e Senatore il danno arrecato per quella che viene ritenuta una spesa inutile ammonterebbe a 3,7 milioni di euro, suddiviso in percentuale diverse per ciascuno dei sei indagati.
Al governatore De Luca viene contestato un danno pari al 25 per cento di quella cifra (928.725 euro); 20% (742.980 euro) per Italo Giulivo, in qualità di coordinatore dell’Unità di Crisi Regionale nonché direttore generale dei lavori pubblici e della Protezione Civile della Regione Campania; 10% (371.490 euro) per Antonio Postiglione, nella sua qualità di componente e vice coordinatore dell’Unità di Crisi Regionale oltre che direttore generale della Direzione Generale della Salute e del Coordinamento del SSR della Regione Campania; 25% per Massimo Bisogno (928.725 euro), componente dell’Unità di crisi; 10% per Ugo Trama (371.490 euro) in qualità di membro dell’Unità di Crisi Regionale, nonché dirigente della direzione generale della Salute e del Coordinamento del Servizio Sanitario della Regione Campania e, infine, 10% per Roberta Santaniello (371.490 euro) in qualità di membro dell’Unità di Crisi Regionale e dirigente della Regione Campania.