Manca ormai poco al fischio d’inizio di Napoli-Torino, match valido per la 28esima giornata di Serie A Tim: le ultime
Questa sera al Maradona la squadra di Calzona affronterà il Torino di Juric, in una gara che sarà sicuramente complessa per i padroni di casa visto che i granata sono un avversario ostico per chiunque. Tutto sommato il tecnico dei partenopei non vuole interrompere la crescita: da quando è arrivato a Napoli ha collezionato un pari in casa col Barcellona, un altro a Cagliari poi due vittorie, una in trasferta col Sassuolo e l’ultima, importantissima, tra le mure amiche contro la Juventus.
Martedì poi ci sarà il ritorno col Barcellona in Spagna: si ripartirà dall’1a1 del Maradona e l’obiettivo è staccare un pass per i quarti di Champions League. Ora però la testa è all’impegno di questa sera: alle 20.45 ci sarà il fischio d’inizio di Napoli-Torino. Per l’impegno odierno Rrahmani è nella lista dei convocati, anche Osimhen è stato pienamente recuperato già da qualche giorno. Gli azzurri out restano Jens Cajuste e Cyril Ngonge.
Calzona e l’approdo sulla panchina del Napoli
In questi giorni l’attuale tecnico del Napoli ha anche raccontato come ha accolto la richiesta di approdare sulla panchina azzurra e non ha nascosto l’emozione: “Venivo su dalla Calabria con una macchina a noleggio, ero in tangenziale, ho tirato giù il finestrino e ho cacciato giù un urlo tanta era l’adrenalina e la gioia di tornare a Napoli con questo nuovo ruolo – ha detto a Cronache di Spogliatoio -. Mi trovavo in Calabria perché i miei genitori vivono li, perché stiamo ristrutturando un appartamento, ero con mio fratello, dovevo stare quattro giorni ma non è stato così. Stavo camminando al mare, perché io tutti i giorni passeggio al mare quando posso almeno 10 km, stavo aspettando un peschereccio col pesce fresco e ho ricevuto una chiamata da un dirigente del Napoli e chiaramente non ho comprato il pesce“.
“La telefonata – ha aggiunto – è durata 40 secondi, ma mentre loro parlavano pensavo. Non ho mai avuto il minimo dubbio. Un’offerta del genere non si può rifiutare, la comfort zone non fa per me, io amo lo sfide, sono andato in un Paese che non conoscevo come la Slovacchia e poi Napoli fa parte della mia vita, tornare e dare una mano era troppo importante”.