Campi Flegrei, scosse senza tregua: solo a febbraio sono stati registrati 387 terremoti

L’Ingv ha chiuso lo sciame iniziato la sera del 7 marzo: sisma localizzati per lo più in maniera superficiale ma numerosi

Ancora uno sciame sismico si è verificato nei Campi Flegrei. Tra le numerose scosse di terremoto registrate, la più forte è stata di magnitudo 2.2 con epicentro nel parco San Francesco. Nessun danno a persone o a cose ma la frequenza ravvicinata di terremoti non ha fatto stare tranquilli i residenti che ancora oggi vivono nel panico.

Campi Flegrei
Campi Flegrei – Napoli Cityrumors.it (Ansa)

 

Per il direttore dell’Osservatorio Vesuviano, i terremoti che si stanno susseguendo da tempo ai Campi flegrei “stanno caratterizzando questa crisi bradisismica con ritmi che variano nel tempo, ma che ci danno un’indicazione che la crisi sta continuando”.

Sciame sismico, la situazione

Anche ieri, riporta La Repubblica, a poche ore di distanza dall’annuncio della fine dello sciame sismico che si era tradotto in 52 terremoti in 24 ore, la terra è subito tornata a tremare. Senza soluzione di continuità. Un boato e una scossa alle 12.58, avvertita a Bacoli, Monte di Procida e Pozzuoli. Magnitudo bassa (1.4 gradi della scala Richter), ma la solita profondità superficiale (circa 1.3 chilometri) e l’epicentro, individuato a mare, non lontano dal Monte Nuovo, hanno fatto sì che il fenomeno, che non ha causato danni, sia stato percepito da molti cittadini. E nuove scosse, di magnitudo poco rilevante (compresa tra 0.3 e 0.5 gradi), sono state ancora rilevate nelle ore successive.

Campi Flegrei
Scosse sismiche ripetute ai Campi Flegrei – Napoli Cityrumors.it (Ansa)

 

Nel solo mese di febbraio nei Campi Flegrei sono stati registrati 387 terremoti (il maggiore di magni- tudo 3), con epicentro tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il golfo di Pozzuoli, pro- fondità concentrate nei primi due chilometri.

“Fenomeni che rientrano nella dinamica della crisi bradisismica in atto, che si traduce nel sollevamento del suolo e in continue sollecitazioni della roccia, che per reazione rilascia energia e si frattura. Da inizio anno – spiega Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatore vesuviano – il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione, il Rione Terra, è di 10 mm al mese”.

Gestione cookie