Domani alle 21 ci sarà il fischio d’inizio di Barcellona-Napoli, gara valida per il ritorno degli ottavi di Champions League
Mancano poco meno di 24 ore al ritorno degli ottavi di finale di Champions League: domani alle 21.00 andrà in scena Barcellona-Napoli, match a cui le due compagini arrivano dopo il pari del Maradona (a Lewandowski rispose Osimhen). Quella dell’andata fu la prima partita di Francesco Calzona sulla panchina azzurra: da quel momento il tecnico ha collezionato due pari e due vittorie in campionato.
Quello di domani è un appuntamento sentitissimo, sia chiaramente per l’importanza che ha la Champions League, sia perché a Napoli si cerca di migliorare una stagione che non è stata di certo entusiasmante fino a questo momento. Senza dubbio dai partenopei, campioni d’Italia in carica, i tifosi si aspettavano qualcosa in più, considerando l’attuale settimo posto nella classifica di Serie A.
Tuttavia la squadra, dopo aver cominciato l’anno con Garcia e aver continuato con Mazzarri per qualche mese, sembra essere rinata con Calzona: quello di domani sarà un banco di prova per capire effettivamente se gli alti e bassi delle scorse settimane sono solo un ricordo lontano.
Calzona motiva i suoi
“Il Barcellona non è in crisi. A febbraio non ha mai perso. Gli manca qualche giocatore, ma ha una rosa ampia – ha spiegato Calzona in conferenza stampa -. Sarà la gara dell’anno per noi. Li danno per favoriti, ma questo non mi spaventa. Non avremo paura perché credo fermamente alla mia squadra”.
“Li abbiamo studiati, speriamo di contenerli e di diventare più squadra noi, visto che non lo siamo – ha aggiunto -. Solo se lo faremo, la partita sarà aperta”.
Sull’eventuale motivazione da dare ai calciatori, Calzona poi è stato chiaro: “Non c’è bisogno di fare grandi cose per far capire alla squadra l’importanza della partita. Non è da tutti giocare i quarti di Champions contro un avversario di questo livello. Ci siamo concentrati su altre cose, dove abbiamo dei difetti. In queste partite concedere determinate cose può essere fatale”.