L’allenatore granata in conferenza stampa ha provato a spiegare la delicata situazione che ha trovato a Salerno
Una situazione di classifica sempre meno incoraggiante, una serie A che ormai è quasi andata ed un gruppo che non sembra viaggiare nella stessa direzione: a Salerno questa stagione è sicuramente da dimenticare. Sono 14 i punti della Salernitana, ottenuti in 28 gare. Ancora la retrocessione non è matematica, ma le speranze di salvezza sono quasi pari a zero.
Mister Liverani, subentrato da poche settimane a Filippo Inzaghi, fino a qualche giorno fa sembrava crederci o comunque sperava in un finale di stagione in grado di regalare qualche consolazione, seppur magra, ai tifosi. In queste ultime ore invece pare che anche il tecnico abbia gettato la spugna. Le sue parole in conferenza stampa alla viglia di Salernitana-Lecce hanno lasciato pochi dubbi.
Liverani: “Non ho trovato soluzioni per far sbloccare mentalmente la squadra”
“E’ difficile dare una motivazione in più. Non siamo riusciti a cambiare il trend ed è il cruccio più grande – ha spiegato – . Ci sono tante difficoltà. Tecniche, tattiche, psicologiche. Ad oggi non ho trovato soluzioni per far sbloccare mentalmente questa squadra. Nel tempo avremo le idee più chiare. I numeri dicono la verità e prendo atto, tireremo le somme a fine stagione. Sulle statistiche oggettive non c’è nemmeno da discutere”.
“L’umore non poteva essere dei migliori venendo da 4 gol subiti e da un ritiro partito lunedì. Piano piano le scorie vecchie passano e la squadra si è allenata sapendo che occorre una partita importante domani. Dobbiamo dare delle risposte di calcio, dal primo minuto. Serve dignità. Non possiamo guardare troppo avanti ma nemmeno dietro. L’inizio della settimana non è stato semplice. Quanto alla domanda, posso dire che ho accettato sapendo che era difficile. La realtà la conosci solo quando entri in una situazione. Oggi, come allenatore e come squadra, non siamo riusciti a fare quel cambiamento che mi sarei aspettato. La mia è una risposta seria e oggettiva. Ero convinto che l’organico potesse lottare, poi vedi la situazione e capisci quanti problemi ci sono. Infortuni compresi. E risolvere tante cose quando devi allenarti e devi vincere a tutti i costi non è facile”, ha aggiunto.
“La delusione c’è, io speravo di poter incidere. Nel nostro lavoro non è mai semplice. Si può fare dove le componenti sono tutte indirizzate verso lo stesso punto. Le difficoltà sono tante, per questo non ho trovato la chiave giusta per poter superare le avversità. Non c’è qualcuno in particolare che mi ha deluso, dispiace per il lavoro che è andato in direzione differente. Vorrei tanto avere anche io quella scossa, magari vincendo quella partita che ti fa aggrappare a qualcosa. Oggi a che vuoi aggrapparti? Io devo essere l’ultimo ad arrendermi. Non ho inciso quanto volevo, ma io dirò sempre ai ragazzi di finire con orgoglio ricercando gli stimoli all’interno del nostro animo. Difficilmente oggi una squadra può vincere per un singolo, è il gruppo che a turno esalta il calciatore che poi fa gol o fa la parata decisiva. Il noi è mancato”, ha concluso.