Riscatto contributi pensione, il datore di lavoro può anticiparlo: i casi

Come può un datore di lavoro effettuare l’anticipo del riscatto dei contributi pensione di un dipendente? Ecco come funziona la procedura.

A livello normativo ogni procedura è soggetta a specifiche regole e qualora si decida di intraprenderla, in particolar modo quando essa riguardi terze persone, è bene rispettarle passo passo.

Anticipo riscatto dei contributi pensione, come funziona
Come richiedere l’anticipo del riscatto dei contributi della pensione (napoli.cityrumors.it)

È il caso del riscatto contributi della pensione ed in particolare della possibilità di richiedere al datore di lavoro l’anticipo di una parte o della totalità di essi. Ma come, dunque, i lavoratori possono muoversi in tal senso ed ottenerli e, soprattutto, cosa riceve ‘in cambio’ il datore di lavoro per quello che è a tutti gli effetti una sorta di sforzo economico? Scopriamolo insieme.

Anticipo riscatto della pensione: come procedere

La possibilità riguarda i dipendenti del settore privato i quali possono richiedere al loro datore di lavoro che, di fatto, vada ad anticipare la spesa relativa al riscatto dei contributi. La procedura del riscatto consente al lavoratore di esercitare il diritto a conteggiare, a fini pensionistici ed in maniera parziale o totale, periodi non coperti da contribuzione.

Anticipo riscatto contributi pensione: i casi possibili
Anticipo riscatto contributi, cosa riceve in cambio il datore di lavoro (napoli.cityrumors.it)

La facoltà di riscattare i cosiddetti vuoti contributivi è stata ripristinata con la Legge di Bilancio per il 2024 e per il 2024 dopo un periodo di stop che ha fatto seguito al triennio di sperimentazione 2019-2021. Questo è possibile ma solo nella misura massima di cinque anni e relativamente ai periodi antecedenti il 29 gennaio 2019 e successivi al 1995.

Tutti i dettagli per richiedere i “contributi pensione da riscatto” sono stati spiegati con apposite istruzioni nella circolare dell’Agenzia delle Entrate del 7 marzo, numero 5/E. Al datore di lavoro viene concesso, in cambio del sostegno di questo onere, un bonus ovvero la possibilità di portare l’importo della spesa sostenuta per il riscatto in deduzione dal reddito d’impresa o dal reddito di lavoro autonomo.

Andando di fatto a risparmiare sulle imposte da versare. Tutto parte dunque da un’esplicita richiesta del dipendente all’Inps ed occorre feedback positivo del titolare che successivamente si impegnerà a coprire questo onere. Come? Mediante i premi di produzione spettanti al lavoratore.

Per quanto riguarda la deduzione fiscale, agevolazione che interessa il reddito complessivo andando a ridurre la base imponibile, basterà inserire gli opportuni dati in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi. I contributi riscattabili sono molteplici.

Dal corso di studi universitari all’attività svolta all’estero nei paesi che hanno stipulato apposite convenzioni con l’Italia; dai periodi di assenza facoltativa dal lavoro per gravidanza ai congedi per gravi ragioni familiari o per formazione e studio. Fino al lavoro prestato come parasubordinato prima del 1996.

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