Tragedia al porto di Napoli, marinaio morto schiacciato

L’ennesima morte sul lavoro si è consumata al porto di Napoli: a perdere la vita è stato un marinaio di 45 anni

Si è consumata l’ennesima tragedia sul lavoro, stavolta a farne le spese è stato un uomo di 45 anni che lavorava al porto di Napoli. Come riporta Ansa, l’uomo stava lavorando a bordo della nave Antares della Gny e stava ultimando le manovre di carico prima della partenza, quando è rimasto schiacciato dalla ralla, intenta a posizionare un semirimorchio.

Porto di Napoli
Porto di Napoli – Napoli Cityrumors.it (Ansa)

 

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo non si sarebbe accorto della manovra ed è rimasto schiacciato, morendo sul colpo. Il 45enne lascia moglie e due figlie.

Il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale: “Siamo vicini a tutte le persone coinvolte”

La vittima è un trapanese, Gaspare Davì. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i militari della Capitaneria di Porto. La procura ha aperto un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente.

Ambulanza
Marinaio muore schiacciato nel porto di Napoli – Napoli Cityrumors.it (Ansa)

 

“E’ importante sottolineare che il nostro sistema portuale è in continua crescita e non bisogna mai fare in modo che questa esigenza vada a danno della sicurezza. Il nostro obiettivo sarà sempre quello della tutela assoluta della sicurezza sul lavoro. Non ci può essere business senza la tutela della sicurezza sul lavoro”, afferma il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale (AdSP) del Mar Tirreno Centrale, Andrea Annunziata, a proposito dell’incidente che è costato la vita al marittimo trapanese Gaspare Davì avvenuto al porto di Napoli.

“Esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia del lavoratore, ai lavoratori suoi colleghi e alle imprese portuali – prosegue Annunziata – e siamo vicini a tutte le persone coinvolte e a quelli che sono impegnati tutti i giorni in un lavoro così complesso e delicato come le operazioni di bordo. Come Autorità di Sistema Portuale sollecitiamo tutti, sempre, alla massima attenzione sui luoghi di lavoro. Non andiamo oltre sulle responsabilità, che accerterà la magistratura”.

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