L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Avellino su richiesta del comando provinciale delle Fiamme Gialle
La Guardia di Finanza di Avellino ha fatto emergere una presunta maxi frode fiscale di 45 milioni che ha portato all’arresto di cinque persone, due in carcere e tre finite ai domiciliari.
Sono state eseguite anche dodici perquisizioni nei confronti di altrettante persone verso le quali è scattato il sequestro preventivo di beni per tre milioni di euro.
Prestanome e società cartiere: la situazione
Secondo l’ipotesi degli investigatori, il gruppo attraverso prestanome e società cartiere aveva messo in piedi un articolato sistema per trasferire quasi 2 milioni di euro ricavati da false fatturazioni e con l’escamotage della cessione crediti.
Una parte di queste somme, circa 1,7 milioni di euro, è stata trasferita attraverso numerosi movimenti bancari verso paesi extracomunitari, con una particolare destinazione verso la Repubblica Popolare Cinese.
L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Gip del Tribunale di Avellino su richiesta del comando provinciale delle Fiamme Gialle. I provvedimenti sono stati eseguiti con il supporto dei finanzieri di Fermo, Castellammare di Stabia e Cava dei Tirreni, province nelle quali si diramavano le attività della organizzazione che aveva la sua base nel polo conciario di Solofra.