I granata prendono un punto pareggiando in casa con i neroverdi: la delusione dei tifosi è sempre più evidente
La 31esima giornata di Serie A Tim si è aperta con la sfida dell’Arechi tra Salernitana e Sassuolo. Il match è finito in parità, 2-2: al doppio vantaggio dei neroverdi con Lauriente e Bejrami, hanno risposto Candreva su rigore e Maggiore allo scadere. Un pari che muove poco la classifica e che ha portato i tifosi granata a fischiare la squadra.
“Cosa vuoi dire alla gente? Hanno mugugnato, come giusto che sia se perdi 2-0 in casa alla fine del primo tempo. Io la conosco perfettamente la tifoseria di Salerno, quando spingono sono in grado di farti vincere le partite da soli. Sono trascinanti, amano visceralmente la squadra, fanno la differenza. E’ anche per loro che dobbiamo cercare di chiudere nel migliore dei modi possibile“, ha dichiarato Stefano Colantuono a fine partita in conferenza stampa.
Colantuono: “Dopo lo 0-2 ho temuto potesse finire in tragedia”
“La reazione finale aumenta il rammarico, sui due gol potevamo fare decisamente meglio – il commento del tecnico granata al triplice fischio – . Ovviamente mi prendo la reazione e devo ripartire da questo, pur consapevoli che a tratti avevamo preparato un altro tipo di gara. Dopo lo 0-2 ho temuto potesse finire in tragedia, dal punto di vista sportivo. Il Sassuolo è una buona squadra, la classifica non rispecchia i valori. Il loro reparto offensivo è importante, di grande levatura e temevo le loro ripartenze. Per fortuna nel secondo tempo ho visto cattiveria. CI sono state delle gare in casa in cui abbiamo perso, a volte anche il punto avrebbe potuto muovere la classifica. In altre situazioni non perdere poteva essere utile. Oggi il pari è amaro perchè volevamo vincere. E’ da poco che sto lavorando qui, sono state due settimane particolari tra nazionali, gare ravvicinate e infortuni. Ora testa alla Lazio, partita difficilissima“.
Infine il tecnico rivela anche cosa il presidente Iervolino vuole dalla squadra: “In questi giorni ci siamo sentiti, come sempre. Ci ha chiesto di non mollare, di chiudere dignitosamente. La società non ci fa mancare niente”.
