Durante l’ operazione sono stati sequestrati 125, 50 grammi di hashish, sistemati in un deodorante stick e in una colomba
Ancora nella lente di ingrandimento la Casa circondariale di Poggioreale, a Napoli, dove è stata eseguita una operazione di contrasto all’introduzione di droga e sostanze stupefacenti.
“L’operazione è stata eseguita dal personale di Polizia Penitenziaria, coordinato dal vicecomandante di Reparto, Savina D’Ambrosio, in collaborazione con le unità cinofile e il cane Spike. Durante tale operazione, sono stati sequestrati al padiglione Livorno 125, 50 grammi di hashish, una parte già divisa in dosi ed occultata all’interno di deodoranti stick, mentre un intero panetto era stato nascosto all’Interno di una colomba. Un plauso al personale di Napoli Poggioreale che, nonostante un grave sovraffollamento e la grave carenza di organico, riesce a garantire la legalità”; a dare notizia dell’operazione il segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, Tiziana Guacci.
“Il problema dell’ingresso della droga in carcere – spiega Donato Capece, segretario generale Sappe – è questione ormai sempre più frequente, a causa dei tanti tossicodipendenti ristretti nelle strutture italiane. Dai dati in nostro possesso sappiamo che quasi il 30% delle persone, italiane e straniere, detenute in Italia, ossia uno su tre, ha problemi di droga. Per chiarezza va ricordato che le persone tossicodipendenti o alcoldipendenti all’interno delle carceri sono presenti per aver commesso vari tipi di reati e non per la condizione di tossicodipendenza. La loro presenza comporta da sempre notevoli problemi sia per la gestione di queste persone all’interno di un ambiente di per sé così problematico, sia per la complessità che la cura di tale stato di malattia comporta. Non vi è dunque dubbio che chi è affetto da tale condizione patologica debba e possa trovare opportune cure al di fuori del carcere e che esistano da tempo dispositivi di legge che permettono di poter realizzare tale intervento”.
“Questa – conclude Capece – potrebbe essere la strada da seguire per togliere dal carcere i tossicodipendenti e limitare sempre di più l’ingresso di sostanze stupefacenti, unito ovviamente a tutte le attività di prevenzione, come l’utilizzo delle unità cinofile che sono anch’esse fondamentali nel contrasto dei tentativi illeciti e fraudolenti di ingresso e smercio di droghe in carcere”.
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