L’ex centrocampista azzurro fa il punto sulla stagione del Napoli e guarda al futuro: “Vediamo cosa succederà con il calciomercato”
La stagione del Napoli, campione d’Italia in carica, ha deluso tifosi e società. La squadra di Calzona proverà da qui alla fine a centrare una posizione utile per giocare in Europa il prossimo anno, ma dagli azzurri tutti si aspettavano qualcosa in più. A commentare dell’annata dei partenopei ci ha pensato anche l’ex centrocampista Marek Hamsik, giocatore da sempre legato alla piazza napoletana.
“Abbiamo visto tutti che il Napoli ha faticato quest’anno. Il cambio dei tre allenatori nel corso della stagione significa che le cose non sono andate come dovrebbero e la società lo ha capito. Sono convinto, per questo, che farà tutto il possibile per fare bene il prossimo anno, anche facendo qualche acquisto sul mercato. Soprattutto perché andrà via uno dei pilastri, come Zielinski. Vediamo cosa succederà nelle uscite ed entrate del calciomercato”, ha esordito Hamsik in una lunga intervista rilasciata al programma “LEGENDS ci vediamo a Napoli“, in onda su Sportitalia.
Hamsik: “Napoli è la città di Diego, io sono contento di essere là dietro di lui”
“Ci sono stati tanti aneddoti in quegli anni, ma sicuramente uno di quelli più belli è vincere un trofeo con quella maglia – ha aggiunto l’ex centrocampista azzurro -. Ci siamo riusciti dopo più di vent’anni, con la Coppa Italia, contro la Juventus. Ed è stato bello festeggiare con i tifosi. Non so immaginare come sia stata la festa per lo scudetto, ma sicuramente parliamo di qualcosa di fantastico e di questo sono orgoglioso. Questa città se l’è meritato dopo tanti anni di sacrifici, passando per la Serie C, ricominciando praticamente da zero. Dopo un periodo non facile, vincere lo scudetto è stato una grandissima impresa per società, tifosi e giocatori”.
“Napoli è la città di Diego, questo lo sappiamo, e io sono contento di essere là dietro di lui e vedere che la gente mi vuole sempre bene – ha concluso Hamsik -. Diego a Napoli non si tocca e sono contento che lo stadio sia stato intitolato a lui, perché non si può cancellare quello che lui ha fatto per questa città. E penso che per altri cento anni, quando si parlerà di Napoli, si parlerà di Diego”.