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Lifestyle

Hai comprato questi prodotti digitali? Hai commesso un grande errore

Published by
Paolo Colantoni

Esistono dei prodotti, progettati per fare la differenza ed essere rivoluzionari, che hanno fallito le aspettative. Se li hai acquistato, hai fatto un grande errore

Avete presente le pubblicità di alcuni prodotti tecnologici, che erano stati presentati come innovativi e in grado di fare la differenza? Alcuni di loro hanno clamorosamente fallito le aspettative dei clienti, trasformandosi in un vero e proprio flop. Se li hai acquistati, hai molto probabilmente commesso un grave errore di valutazione. Ti sei lasciato infatti influenzare dalla pubblicità e non sei stato n grado di fare una scelta oculata.

Chi ha acquistato questi prodotti rischia davvero tanto. Ecco di che si tratta – Napoli.Cityrumors.it (Pixabay Foto)

“Previsto per essere rivoluzionario, ma in realtà sottoperformante.” Nel mondo della tecnologia, questa frase riassume perfettamente un’ampia gamma di gadget “innovativi”. Molti prodotti, acclamati come rivoluzionari e in grado di cambiare le regole del gioco, spesso non riescono a mantenere queste promesse in modo tangibile, non lasciando traccia del proprio passaggio e deludendo le aspettative dei consumatori. Esistono infatti dei prodotti dall’estetica bella e patinata (in grado di attirare l’attenzione generale dei consumatori), ma che alla fine si trasformano in semplici giocattoli luccicanti, che non lasciano traccia delle caratteristiche promesse, ma che evidenziano invece numerosi difetti pratici.

Ma di quali prodotti parliamo? Quali sono questi strumenti tecnologici che hanno deluso le aspettative e che hanno fatto cilecca?  Josh Gordon, esperto digitale di Geonode,  un portale dedicato alla tecnologia e considerato da sempre un punto di riferimento per il mondo dell’informatica e della scienza, ha redatto una sorta di vera e propria guida, elencando tutti i prodotti che non sono riusciti a sfondare e che, al momento, hanno rappresentato una forte delusione per tutte le persone che li hanno acquistati. Gordon parte dalla definizione che Planet Innovation ha dato della parole innovazione, ovvero “l’unicità, molte volte fraintesa e spesso sopravvalutata. Un’idea diffusa è che per creare un prodotto innovativo, bisogna sviluppare una tecnologia unica. Non concordo con questo approccio. Credo che per creare un prodotto innovativo – che avrà anche successo commerciale – bisogna sviluppare una soluzione unica”.

I cinque prodotti che hanno fallito le aspettative

Ed eccoci ai cinque prodotti che hanno fallito le aspettative e che, nonostante una critica molto positiva ed il giudizio bonario degli esperti, non sono stati assolutamente in grado di confermare le aspettative dei consumatori e degli stessi produttori. Partiamo da uno degli strumenti che veniva unanimamente  considerato come uno dei più innovativi e destinati a cambiare il futuro: i Visori per Realtà Virtuale.  Acclamati come il futuro dell’intrattenimento, i visori per la Realtà Virtuale (VR) non hanno ancora colpito nel segno. Sì, offrono esperienze immersive, ma la loro funzionalità è limitata da cavi, scarsità di contenuti e costi elevati. “I visori VR sono ingombranti e mancano della versatilità necessaria per un’ampia applicazione”, ha confermato Josh Gordon.

I visori tecnologici sono uno dei prodotti ad aver fatto flop, nonostante una grande pubblicità – Napoli.Cityrumors.it (Frame Youtube)

Il secondo prodotto finito nel dimenticatoio, è l’Aspirapolvere Robotico. Promettenti sulla carta, gli aspirapolvere robotici non rispondono alle aspettative nella pratica. La loro dipendenza dalla tecnologia di mappatura delle stanze può portare a zone dimenticate e la loro capacità di raccogliere lo sporco è inferiore a quella di un aspirapolvere tradizionale. Non sono riusciti poi a lasciare il segno anche a causa di un costo troppo elevato per il risultato che è in grado di portare

Attenzione poi alla cosiddetta “Tecnologia Indossabile”. Anche in questo caso il fallimento è certificato. Nonostante la tecnologia indossabile vantasse una notevole comodità, i difetti hanno superato i benefici. Durata limitata della batteria, dipendenza da uno smartphone e design discutibile rendono meno attraenti questi dispositivi. Chiudiamo con altri due prodotti che hanno deluso: i Gadget da Cucina Intelligenti e gli Assistenti Vocali IA. Nel primo caso gli elettrodomestici da cucina connessi a Internet hanno fatto scalpore, ma potrebbero non essere tutto ciò che sembrano. Questi dispositivi sono costosi e spesso dotati di funzionalità superflue. Per ciò che concerne gli Assistenti Vocali dotati di Intelligenza Artificiale, ci sono stati dei problemi di carattere tecnico. Dal riconoscimento delle voci alla definizione delle sfumature delle lingue, questi assistenti non sono così intelligenti come vorremmo. Problemi con il riconoscimento vocale e la comprensione di accenti specifici ne limitano le capacità. “Gli assistenti vocali faticano spesso a comprendere gli accenti, quindi il loro utilizzo è limitato geograficamente”, ha confermato Josh Gordon.

L’obiettivo? Andare oltre l’Hype

In realtà, non tutto ciò che luccica è oro. Per far sì che la tecnologia ci serva al meglio, dobbiamo distinguere tra l’innovazione autentica e l’hype effimero. Armati di questa conoscenza, dobbiamo valutare meglio i nuovi gadget, e prendere decisioni basate non solo sull’entusiasmo del marketing, ma anche sull’utilità nel mondo reale. Stiamo facendo scelte informate o ci stiamo lasciando travolgere dal fumo e dagli specchi della pubblicità? La decisione è nelle nostre mani capaci. Dopo tutto, come sottolinea saggiamente Josh Gordon di Geonode, “Il miglior gadget è quello che risponde efficacemente alle tue esigenze, non quello che brilla solo nelle pubblicità.”

Paolo Colantoni

Amo scrivere, raccontare e leggere. Adoro i film, le serie poliziesche e la musica. Ho cantato con Michael Jackson (ho le prove) e collaborato con testate nazionali (Libero, Corriere dello Sport, Tuttosport e Radio 101), regionali (Rsa, Radio Incontro Olympia, Teleroma 56), siti e riviste. Enzo Biagi diceva che il giornalista è un “testimone dei fatti”. Noi proviamo ad esserlo della realtà di oggi.

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