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Non riesci a produrre? E’ colpa della tua stampante

Published by
Paolo Colantoni

Un recente studio ha portato ad una clamorosa presa di posizione: le stampanti possono limitare in modo clamoroso la produttività di numerosi gruppi di lavoro

Quante volte ci troviamo nelle condizioni di non riuscire a realizzare i nostri progetti lavorativi? Quante volte guardiamo lo schermo del nostro pc e ci accorgiamo di non riuscire a trovare la concentrazione giusta per completare un articolo, un dossier, uno studio che ci è stato commissionato dai nostri responsabili? Spesso diamo la responsabilità alle nostre scarse attitudini professionali, o alle distrazioni che nel corso di una giornata possono arrivare copiose. Ma la risposta, secondo quanto riferiscono gli esperti, può essere un’altra. Le nostre stampanti possono infatti influenzare la nostra creatività.

Secondo un recente studio, le stampanti presenti negli uffici rischiano di rovinare il lavoro e la produttività dei team di lavoro – Napoli.Cityrumors.it (pixabay Foto)

Ma come può un attrezzo utile e relativamente poco propenso a modificare la buona riuscita di un progetto (visto che non ha la possibilità di modificare ciò che scriviamo, ma solamente di metterlo su carta), essere decisivo per il lavoro che portiamo a termine? Gli esperti di Xps.net, un portale specializzato nella risoluzione di problemi informatici e di realizzazione di nuove forme di tecnologia, sembrano non avere dubbi e in un recente dossier realizzato, puntano l’indice sulle stampanti e sulla loro funzione.

Nel lavorare siamo spesso distratti da molti fattori: una mail che arriva improvvisamente e che ci porta a lasciare in sospeso il progetto sul quale lavoriamo, una telefonata che distoglie la nostra attenzione, una notifica sul cellulare che ci porta a cambiare il nostro modo di lavorare. Siamo pieni di distrazioni. Tanto che, alcuni informatici sono pronti a scommettere che, in assenza di una linea WiFi potente, molti riescono a produrre meglio e di più. Ma ci sarebbe anche un’altra fonte di distrazione, chiamata a togliere spazio al nostro lavoro: la stampante. Il team Xps inizia il suo dossier con una semplice domanda: “Avete  mai notato come il ronzio incessante della stampante dell’ufficio sembra soffocare la creatività? Potrebbe non essere solo un fastidio, potrebbe essere che sta rubando la scintilla creativa insita in ognuno di noi”.

Le stampanti vecchie e rumorose possono distrarre durante il lavoro e rappresentano un freno alla produttività, secondo un recente dossier – Napoli.Cityrumors.it (Paxabay Foto)

Esisterebbe infatti una correlazione tra l’inquinamento acustico in ufficio e la produttività. Secondo gli esperti, il  rumore della stampante potrebbe influenzare la tua creatività. “Non si può mai sottovalutare il ruolo di un ambiente di lavoro sereno e confortevole nello stimolare la creatività.” Queste le parole di Amy Taylor, psicologa ricercatrice presso Xps, che provano a spiegare cosa accade durante una normale giornata di lavoro nelle aziende di oggi. Secondo il dossier, a molti dipendenti è capitato di passare davanti alla propria stampante e provare un senso di disagio latente. Molti hanno addirittura evidenziato  una sottile frustrazione nei team di lavoro in coincidenza con periodi di intenso utilizzo della stampante. “Allora potresti aver trascurato un sottile ma significativo ostacolo alla creatività: il rumore della stampante dell’ufficio”.

Come il rumore influisce sulla creatività?

Il rumore, specialmente il rumore di fondo costante come il ronzio di una stampante, può influenzare negativamente la creatività, come affermato nel blog di Krisp.ai. Un ambiente di lavoro tranquillo ci permette di elaborare i pensieri, porta a una maggiore produttività e favorisce la risoluzione dei problemi. Partendo da un concetto molto semplice, si arriva quindi ad una risposta altrettanto evidente: senza distrazioni, si riesce a lavorare meglio: in assenza di rumori e di motivi che ci portano a lasciare il nostro lavoro, siamo in grado di produrre meglio.

La scienza dietro il rumore e la creatività

Secondo Versare, i rumori influiscono sull’ambiente di lavoro più di quanto possiamo immaginare. Il cervello umano può gestire solo un certo numero di informazioni alla volta e l’elaborazione del rumore ambientale utilizza una parte delle sue capacità. Il rumore compete per la nostra attenzione e tiene la mente occupata, lasciando meno energia mentale per compiti creativi. Uno studio dell‘Università dell’Illinois ha scoperto che un certo livello di rumore ambientale stimola la creatività, ma esiste un limite. Oltre questo limite, il rumore diventa dirompente e ostacola la creatività. Certi suoni possono quindi ostacolare il nostro lavoro, distraendoci e rubando tempo prezioso a ciò che facciamo.

Le stampanti rumorose possono distrarre e limitare il lavoro dei team di lavoro – Napoli.Cityrumors.it (Pixabay Foto)

Allo stesso tempo invece, determinati ambienti lavorativi, più tranquilli e calmi,  sono stati associati ad una maggiore creatività. Nel dossier vengono evidenziati numerosi casi in cui, senza rumori molesti, siamo in grado di megliorare la qualità del nostro lavoro e la quantità di materiale che riusciamo a produrre. I rumori ambientali, come il rumore della stampante, riducono significativamente le funzioni cognitive, portando a una diminuzione della produttività e a una creatività soffocata. In questo senso, sono numerose le implicazioni per le nostre attività. Riuscire ad ignorare i rumori di fondo (su tutti quelli delle stampanti più vecchie e obsolete) permette di avere migliori risultati. Riuscire a lavorare senza quel fastidioso ronzio che arriva da una stampante, riesce ad  avere implicazioni aziendali di ampia portata. Quando i dipendenti sono costantemente distratti e il loro processo creativo viene interrotto, la produttività cala. Le conseguenze possono andare oltre il semplice completamento dei compiti e includere:

  • Diminuzione della soddisfazione dei dipendenti
  • Riduzione della qualità del lavoro
  • Aumento dei livelli di stress
  • Possibile aumento del turnover del personale

Implementazione di modifiche per un ambiente più creativo

Si possono sfruttare meglio i posti di lavoro e creare degli ambienti diversi, rendendoli più creativi e alla portata di tutti. Come? Con piccoli accorgimenti. Secondo Pcmag, le strutture di uffici open space volte a promuovere la collaborazione, possono quindi avere impatti negativi non intenzionali a causa dell’aumento del livello di rumore dei dispositivi condivisi come le stampanti. Amy Taylor suggerisce le seguenti modifiche per eliminare il rumore della stampante dall’ambiente dell’ufficio.

Il primo, e forse più semplice consiglio, è quello di migliorare il posizionamento delle attrezzature per ufficio. Scegliendo con attenzione l luogo dove posizionare le stampanti, ad esempio, si possono avere risposte migliori. Ad esempio è meglio non metterle vicino ai team creativi o nelle aree destinate al lavoro silenzioso. I dipendenti devono poter accedervi facilmente, ma il suo rumore non deve diventare una fonte di fastidio. Il secondo consiglio, che molte aziende hanno già recepito, riguarda l’ammodernamento delle proprie strutture. Chi può, è chiamato infatti ad investire nella tecnologia silenziosa. Sebbene l’aggiornamento a stampanti silenziose potrebbe non essere economicamente fattibile per ogni azienda, investire in macchine più silenziose ed efficienti quando possibile può ridurre notevolmente il rumore ambientale.

Eliminare le vecchie e rumorose stampanti e investire in nuovi e più moderni macchinari è consigliabile per le aziende che vogliono migliorare la loro produttività – Napoli.Cityrumors.it (Pixabay Foto)

Terzo consiglio è quello di implementare tutte le iniziative necessraie per ridurre il rumore. “Incoraggia l’uso di tappi per le orecchie, cuffie con cancellazione del rumore o macchine per il rumore bianco nel tuo ufficio. Puoi ulteriormente alleviare il livello di rumore implementando “ore silenziose” in cui non è consentita la stampa pesante. La gestione del rumore, in particolare del rumore della stampante, non dovrebbe essere sottovalutata poiché il suo impatto sulla creatività e sulla produttività è significativo. “Un piccolo cambiamento può fare una grande differenza,” osserva Amy Taylor, riflettendo sul legame tra rumore e creatività.

Paolo Colantoni

Amo scrivere, raccontare e leggere. Adoro i film, le serie poliziesche e la musica. Ho cantato con Michael Jackson (ho le prove) e collaborato con testate nazionali (Libero, Corriere dello Sport, Tuttosport e Radio 101), regionali (Rsa, Radio Incontro Olympia, Teleroma 56), siti e riviste. Enzo Biagi diceva che il giornalista è un “testimone dei fatti”. Noi proviamo ad esserlo della realtà di oggi.

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