Oltre 150 scosse e cinquanta interventi da parte dei vigili del Fuoco: numerosi i napoletani che hanno preferito dormire in strada. Monta la rabbia: “La situazione era chiara sin da tempo”
Gente in strada, scuole chiuse, persone costrette a dormire in accampamenti improvvisati e tanta, tanta paura. Napoli si sveglia con un senso di instabilità e di terrore dopo una notte caratterizzata da una lunga serie di scosse di assestamento. Dalle 19:51 del 20 maggio fino alle 00:31 di oggi, martedì 21 maggio, sono state registrate in via preliminare circa 150 terremoti. La popolazione si è riversata in strada, molti hanno preferito dormire in auto senza fare ritorno nelle case.
Fortunatamente non si sono registrati feriti o danni alla città. Solo tanta paura e un forte senso di disagio e di preoccupazione in vista del futuro. Da questa mattina è ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria su entrambe le linee Cumana e Circumflegrea, rende noto l’Eav. Le linee flegree sono state ripristinate, dopo la sospensione del servizio ferroviario adottata nella serata di ieri, quando sono iniziate le scosse. Il servizio ferroviario sulle linee Cumana e Circumflegrea era stato sospeso “per consentire le opportune verifiche alle infrastrutture”, che hanno evidenziato alcuna criticità. I Vigili del Fuoco hanno specificato che sono stati effettuati cinquanta interventi per verifica degli edifici (3 sgomberati per precauzione nella notte a Pozzuoli) e messa in sicurezza cornicioni pericolanti. In rinforzo team di tecnici da comandi Campania.
Le scuole chiuse: l’ordinanza del sindaco
A restare chiuse sono state le scuole. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha disposto per oggi 21 maggio la chiusura delle scuole nella Municipalità IX e X, che comprendono i quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo e Pianura. Una decisione confermata a Qualiano, area nord di Napoli. Ragazzi a casa anche a Bacoli, con il sindaco Josi Gerardo Della Ragione, che ha confermato la scelta presa ieri, a poche ore dall’inizio delle prime scosse: “Ho deciso di chiudere tutte le scuole, pubbliche e private di Bacoli. E di ogni ordine e grado. È una chiusura precauzionale, per poter effettuare tutti i controlli necessari”, ha annunciato ieri su Facebook. Al Comune di Napoli è stato insediato il Coc di Protezione Civile. Resta in piedi l’ipotesi dell’estensione della chiusura delle scuole in tutta l’area di Napoli, una decisione che potrebbe maturare nelle prossime ore.
La rabbia dei napoletani: “Troppi segnali sottovalutati”
I napoletani provano a ripartire, nonostante una notte difficile. “Tutti si sono messi in auto, si sono create file incredibili, la gente ha iniziato a litigare per passare – ha raccontato all’Ansa un cittadino – e tutto questo è un fattore ad altissimo rischio”. Tra i cittadini monta la paura per i troppi campanelli d’allarme sottovalutati. “La situazione va avanti da troppo tempo,” proseguono molti napoletani sui social. “Ma lei le ha viste alcune vie di fuga? – ha raccontato un uomo al Tg –sono dei cantieri. Come è possibile che in una zona come questa i lavori non avvengono in tempi ristrettissimi? Come è possibile che le vie di fuga siano bloccate da lavoro in corso. Se fosse successo di mattina, se fosse successo con le scuole aperte, il caos avrebbe raggiunto livelli inenarrabili e allora sì che si sarebbe rischiato il morto, per il panico, per la reazione della gente, prima ancora che per il terremoto”.
“È passat a nuttat”, scherza una mamma che pubblica su Twitter la foto dei suoi figli che hanno dormito insieme. “Speriamo le scosse si siano fermate ,ho temuto il peggio stanotte, mi sono sentita impotente, abbiamo dormito in cinque nel lettone”. “Notte quasi insonne per la mia Napoli – ribadisce un’altra donna -. Io sono sopravvissuta al terremoto dell’80. Passammo molti mesi fuori casa. È stato il primo trauma della mia vita. Sarò per sempre una sopravvissuta. Napoli abbandonata a sé stessa, usata, saccheggiata. Forza”.