Lucia Pappalardo, esperta dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia: “La situazione andrà avanti per molto”
Dopo due giorni di paura, polemiche e dichiarazioni contrastanti, Napoli prova a guardare oltre al sisma che ha colpito la zona dei Campi Flegrei e che ha fatto registrare oltre 150 scosse di terremoto, tra cui quella record di magnitudo 4.4, la più forte da 40 anni, fatta registrare nella serata del 20 maggio. Il sindaco Manfredi ha riaperto le scuole (“Abbiamo deciso che fossero chiuse le scuole solo in due municipalità (la IX e la X) perché non si fa allarmismo o sciacallaggio. Se ci sono lontane preoccupazioni noi interveniamo, sennò le istituzioni devono consentire di vivere in normalità”), sono ripartite le linee ferroviarie e la gente ha lentamente abbandonato le tendopoli organizzate per permettere di passare la notte fuori casa a chi non se la sentiva di restare nelle proprie abitazioni.
Quanto durerà ancora l’emergenza e per quanto tempo i napoletani vivranno nell’ansia di nuove scosse? “Andrà avanti così per un po’ anzi per la verità dalle 19,51 del 20 maggio le scosse non si sono mai fermate“, ha dichiarato in esclusiva per Notizie.com la vulcanologa Lucia Pappalardo, esperta dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Cosa succederà nei prossimi giorni? Si tratta di una vera e propria emergenza o i cittadini di Napoli possono guardare al futuro con un pizzico di ottimismo in più?
La preoccupazione della gente
Secondo l’esperta, è necessario non farsi prendere dall’ansia e dalla preoccupazione: “Normale che la gente sia preoccupata, ma ribadisco che l’attività sismica ai Campi Flegrei continuerà con altre scosse, così come è successo da mesi. Ma ribadisco che la popolazione non deve farsi prendere dal panico: purtroppo questo sciame e questa continua attività ci sarà ancora per un po’ anche se la densità potrebbe essere minore, non come quella della notte scorsa, anche se questo non si può sapere con certezza”.
Il passato, i confronti e i numeri: “Otto centimetri al giorno”
Il vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo, ha ribadito ieri che è quasi impossibile pronosticare le scosse, ribadendo però la necessità di un nuovo piano d’emergenza. “C’è da dire una cosa – ribadisce Lucia Pappalardo ai microfoni di Notizie.com – ovvero che la caldera dei Campi Flegrei è da anni in “arrest”, ovvero vive una situazione di estremo disordine. E’ una cosa che va avanti dal 2005, dove siamo in una condizione di disequilibrio, con un lento ma costante innalzamento del suolo che negli ultimi mesi si è intensificato, circa 2 centimetri al giorno”. Impossibile fare paragoni con le scosse del passato. ” Numeri che sono niente in confronto all’84 quando si trattava di 8 centimetri al giorno. A questo sollevamento è legata l’attività sismica: il suolo si solleva, le rocce si deformano, si possono fratturare ed è per questo motivo che abbiamo le scosse e i terremoti”.
I gas nocivi e le preoccupazioni dei cittadini
Tra i motivi di massima allerta, evidenziati da molti cittadini, c’è la preoccupazione per la propagazione di gas nocivi nell’aria collegata allo sciame sismico. Situazione che ha portato molti napoletani a lanciare l’allarme. “Ci sono fumarole nella zona interessata della solfatara che sono sempre attive e che vengono tenute sempre sotto controllo da noi. Non solo. Vengono monitorate sia la composizione chimica ma anche la temperatura e il flusso, soprattutto per vedere se ci sono possono essere dei valori che potrebbero indicare un movimento della massa magmatica, ma quel tipo di allarme e indicazione non c’è in alcun modo ed è un dato positivo“.