Napoli, tragedia sfiorata nel carcere di Poggioreale: “Situazione fuori controllo”

Un nuovo e drammatico episodio è accaduto all’interno del carcere di Poggioreale. “La situazione è insostenibile”, ribadiscono le autorità

Un nuovo drammatico episodio riapre il dibattito sulle condizioni dei detenuti all’interno delle carceri italiane. A Napoli un uomo ha tentato il suicidio, in circostanze che sono state ricostruite dalle autorità competenti. L’ennesima conferma di un’emergenza infinita, con numeri che continuano a preoccupare i responsabili delle strutture carcerarie, ma che sembrano non portare a nessun tipo di intervento.

Situazione drammatica nel carcere di Poggioreale. Le proteste delle associazioni – Napoli.Cityrumors.it

Negli ultimi tre anni il numero di detenuti che si è tolto la vita è cresciuto in modo esponenziale. Nonostante le denunce del garante e degli organi preposti, la situazione si è fatta sempre più delicata. Il 2022 è stato l’anno record, con ottantacinque suicidi accertati nelle carceri italiane. Lo scorso anno il numero si è leggermente abbassato: sono stati settanta i suicidi negli istituti penitenziari italiani. Nei primi cinque mesi del 2024 il trend non sembra essere diverso. Trenta le persone che stavano scontando una pena, che si sono uccise in carcere: uno ogni tre giorni e mezzo.

La dinamica: il tentativo di suicidio e l’intervento del poliziotto

L’ultimo episodio fortunatamente, non rientrerà in queste statistiche, ma è la più evidente testimonianza di come la situazione sia tutt’altro che risolta. Da tempo soffriva di un forte stato depressivo, motivo per il quale era controllato a vista dai responsabili del carcere di Poggioreale. Ieri, un detenuto italiano di 40 anni, ha tentato di togliersi la vita, provando ad impiccarsi dal terzo piano del padiglione Milano della struttura penitenziaria napoletana. Solo il pronto intervento delle guardie carcerarie ha evitato che la tragedia si consumasse.

L’uomo era affetto da una fortissima depressione: negli ultimi giorni si era ulteriormente chiuso ed evitava di parlare con gli altri detenuti e le guardie. Era tenuto in osservazione: eppure, nonostante tutti gli accorgimenti del caso era riuscito a procurarsi delle lenzuola, con le quale aveva realizzato un cappio, che aveva poi legato alle inferriate delle finestre della su cella, posta al terzo piano del carcere di Poggioreale. E’ stato salvato dal tempestivo intervento del poliziotto che effettuava il turno nel carcere. L’agente è riuscito a salvarlo con una mossa che ha scongiurato il peggio. L’uomo è adesso sotto sorveglianza a vista H24. A riferire l’episodio è il segretario regionale Con.si.pe Campania Luigi Castaldo per il quale “l’importanza della presenza fisica del personale di Polizia Penitenziaria è fondamentale sebbene l’atavica carenza di organico stia ormai mettendo a rischio la sicurezza”.

Polizia penitenziaria
Per gli agenti penitenziari la situazione è sempre più insostenibile – Napoli Cityrumors.it (Ansa)

L’urlo disperato della Polizia: “In carenza di organico e in difficoltà”

Gli agenti sono costretti a lavorare in condizioni di enorme difficoltà e in numero estremamente ridotto: nella struttura di Poggioreale infatti, mancano oltre 200 agenti. “Non solo – ribadisce Castaldo –  mette in discussione la sicurezza di tutti ma soprattutto obbliga il poco personale a carichi di lavoro eccessivi”. Secondo Il Con.si.pe è improrogabile la necessità di avere “una presenza costante in prima linea di figure professionali specializzate al trattamento dei reclusi come educatori, psicologi e psichiatri, assistenti sociali: creerebbe più vita in carcere laddove oggi si vive uno stato di abbandono pomeridiano e nei fine settimana”. Per Castaldo, in sostanza, il poliziotto penitenziario “deve fare il poliziotto, invece oggi troppi sono gli incarichi previsti che mettono in discussione il mandato istituzionale, specie con le attuali carenze organiche”.

Diaconale (Gruppo Idee): “Sovraffollamento e turni impossibili”

Nelle carceri italiane,la situazione è sempre più insostenibile, come ribaito ai nostri microfoni da Claudia Diaconale, dell’Associazione Gruppo Idee, che da anni si batte per una miglior tutela dei detenuti. “Il problema più evidente è il sovraffollamento, insieme alla carenze delle strutture. Ma anche la mancanza di personale, i turni abonimevoli che esasperano ancora di più situazioni già critiche e complesse. Non ci dobbiamo mai scordare che il carcere è un insieme di persone. E’, in piccolo, una rappresentazione della società. Se all’interno un meccanismo si inclina, poi ne risente tutto il resto”. Problemi che, purtroppo, in estate tendono ad aumentare.

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