Una chiusura inaspettata, generata dalle forti scosse di terremoto che hanno colpito i Campi Flegrei nei giorni scorsi: “Una decisione inevitabile”
Le scosse di terremoto che hanno colpito i Campi Flegrei hanno portato ad una prima, drastica decisione, definita “inevitabile”. Per ragioni di sicurezza e dopo un’attenta analisi, si è arrivati ad una scelta definitiva, che ha stupito molti, ma che si è resa necessaria.
La produzione di caffè nel carcere femminile di Pozzuoli è stata ufficialmente “chiusa per terremoto”. Ad annunciare la drastica decisione è la cooperativa “Lazzarelle”, nata nel 2010 e che da sempre si occupa della produzione di caffè artigianale “secondo l’antica tradizione napoletana” all’interno del carcere napoletano. Ad occuparsi della produzione del caffè sono le donne detenute all’interno del carcere. Un’opera importante, dall’alto valore sociale. Una forma di distrazione e di reinserimento, che al momento è stata bloccata.
Il progetto è iniziato circa dieci anni fa, ma è stato ora bloccato a causa del sisma che ha colpito i Capi Flegrei dieci giorni fa. La cooperativa ha spiegato che “da oggi è ufficiale che il carcere di Pozzuoli chiude per i danni riportati nel terremoto del 20 maggio scorso. Dopo l’evacuazione di emergenza abbiamo atteso questa settimana nella speranza che le verifiche tecniche dessero un altro esito. Invece siamo costrette a sospendere la produzione di caffè e dei nostri prodotti di cioccolateria perché non vi è agibilità. Le donne che lavorano con noi, come tutte le altre detenute, sono state trasferite in altri istituti della Campania. Stanno bene, sebbene la paura e lo spavento siano stati grandi”.
Le donne che lavoravano al progetto si sono allontanate dalla struttura. Durante i terremoto, molte hanno temuto per la loro salute. “Dobbiamo davvero ringraziare, senza retorica, il personale dell’amministrazione penitenziaria che ha gestito con professionalità una situazione di grave emergenza. Siamo inoltre vicine alla città di Pozzuoli e alle famiglie che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni. Noi siamo smarrite e provate, un progetto di oltre dieci anni è stato spazzato via nel giro di un giorno. Siamo intenzionate però a continuare nella nostra impresa, anche se non sappiamo ora dire come ci organizzeremo per il futuro”.
Il futuro è ancora incerto e l’iniziativa rischia di fermarsi quì dopo oltre dieci anni. L’unica cosa certa è che la cooperativa Lazzarelle, ha confermato la scelta di “sospendere la produzione e ci scusiamo con i nostri clienti. Vi informeremo singolarmente per gli ordini pregressi che siamo in grado di soddisfare e per quelli che invece non siamo in grado di accontentare. Abbiamo avuto tante testimonianze di affetto in queste ore, ne abbiamo bisogno. Confidiamo nel supporto e nel sostegno di tutte e tutti, vi aggiorneremo il prima possibile su come intendiamo proseguire”. Il bistrot nella Galleria Principe di Napoli “continua a funzionare regolarmente e sarà la nostra base operativa nelle prossime settimane. Se venite a trovarci ne siamo felici”, conclude la cooperativa.
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