Napoli, trovato amianto in un parco pubblico: la nota del Comune

Grande preoccupazione tra i cittadini. All’interno di un noto parco della città, sono state trovate tracce di amianto. Il Comune, attraverso una nota, ha fatto chiarezza

Cresce la preoccupazione tra i napoletani, per il ritrovamento di alcune particelle di amianto all’interno di un parco pubblico, molto frequentato da famiglie e bambini. L’allarme è scattato dopo alcuni interventi, che hanno portato alla luce l’emergenza. Il Comune ha immediatamente preso posizione, attraverso un comunicato realizzato allo scopo di fare chiarezza e regalare ai cittadini l’esatta fotografia della situazione.

In un parco pubblico a Napoli sono state ritrovate tracce di amianto. La nota del Comune – Napoli.Cityrumors.it (Pixabay Foto)

Durante gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione del Parco della Marinella, situato nella città di Napoli, le autorità competenti hanno effettuato approfonditi esami e verifiche sul terreno rimosso. Attraverso accurate analisi di laboratorio, sono stati individuati piccolissimi frammenti di amianto, in quantità inferiori a un millesimo dei campioni di terreno complessivamente esaminati. Il Comune di Napoli ha prontamente informato la cittadinanza, sottolineando che tali frammenti sono stati rilevati solamente in alcune porzioni limitate dell’intera superficie di 550 tonnellate di terreno interessata dai lavori.

È importante precisare che, nonostante la presenza di questi esigui frammenti di amianto, il materiale scavato non verrà smaltito come “amianto” in quanto tale, bensì come “terreno contenente amianto”. Questa distinzione è fondamentale poiché, in base al principio di precauzione adottato per tutelare la salute pubblica, anche la minima presenza di amianto comporta l’obbligo di un trattamento specifico dell’intero cumulo di terreno, al fine di garantire la massima sicurezza.

Il Parco della Marinella a Napoli era stato già oggetto di una bonifica in passato. Era stato ridotto ad una sorta di discarica a cielo aperto – Napoli.Cityrumors.it – Ansa Foto

Il Comune di Napoli ha inoltre rassicurato la popolazione, sottolineando che i frammenti di amianto rinvenuti sono limitati e compatti, senza la presenza di fibre aerodisperse. Pertanto, non sussiste alcun rischio per la salute dei cittadini, grazie alle rigorose procedure di monitoraggio e smaltimento adottate durante i lavori di riqualificazione del Parco della Marinella. “Non si tratta, quindi, di 500 tonnellate di amianto e i frammenti, tra l’altro, sono limitati e compatti. Non sono presenti fibre aerodisperse e nessun rischio per la salute pubblica e i cittadini”, ha ribadito il Comune.

Il Parco della Marinella è tornato nuovamente al centro del dibattito. In passato il Comune aveva già realizzato delle operazioni di bonifica sul territorio, per eliminare tutti i rifiuti presenti. Il parco era stato per troppi anni abbandonato a se stesso e l’incuria lo aveva trasformato in una sorta di discarica a cielo aperto. A distanza di qualche anno e dopo alcuni interventi di ristrutturazione e riqualificazione, è emersa un’altra problematica, che ha portato ansia e preoccupazione nella popolazione.

Amianto in Italia: i dati che preoccupano

In occasione della Giornata nazionale delle vittime dell’amianto, è stata stilata una mappa dettagliata delle regioni italiane più colpite dalle malattie correlate all’esposizione a questa pericolosa fibra minerale. Purtroppo, il bilancio nel nostro Paese per il 2023 è drammatico: si sono registrati ben 7.000 decessi legati all’amianto e 10.000 nuovi casi di malattie asbesto-correlate, come il temibile mesotelioma. Questa patologia, che ha tristemente causato la recente scomparsa del giornalista Franco Di Mare, risulta particolarmente diffusa nelle regioni a vocazione industriale, dove l’utilizzo dell’amianto è stato più esteso nel corso dei decenni. Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia-Romagna guidano questa drammatica graduatoria, mentre il Lazio si posiziona al quinto posto. Si stima che in Italia siano presenti ben 40 milioni di tonnellate di amianto, distribuite all’interno di circa un milione di siti e micrositi, di cui 50.000 di natura industriale e 42 di interesse nazionale.

Questi dati allarmanti sottolineano l’urgenza di un piano d’azione nazionale per la bonifica e la rimozione di questa sostanza altamente tossica, al fine di tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente. Numerose associazioni e comitati di vittime dell’amianto si stanno battendo per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla gravità di questo problema, chiedendo interventi concreti e tempestivi per affrontare questa vera e propria emergenza sanitaria e ambientale. Solo attraverso una strategia coordinata e l’impegno di tutti i soggetti coinvolti sarà possibile ridurre l’impatto devastante dell’amianto sul territorio italiano e garantire un futuro più sano e sicuro per le generazioni a venire.

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