Gli sequestrano il pc e restano scioccati: non pensavano di trovare tutto quel materiale

Un uomo è stato arrestato a Casamarciano nell’ambito di un’operazione delle forze dell’ordine. Oggi la Polizia ha effettuato un altro fermo: due storie distinte, ma con un esito simile.

Due arresti nel giro di poche ore. Due operazione effettuate dalle forze dell’ordine e che hanno portato a fermare due uomini sospettati di aver adescato giovani online e di aver conservato nel tempo una serie di materiale pedo pornografico. Il primo arresto si è materializzato nella serata di sabato 29 giugno. Il secondo nella mattinata di oggi domenica trenta.

Quello che gli inquirenti hanno trovato nel pc dell’indagato li ha fatti restare senza parole – Napoli.Cityrumors.it

Lo cercavano da tempo, dopo aver ricevuto delle segnalazioni. Lo avevano messo nel mirino e dopo un’attenta analisi dei dati e una costante attività di controllo, lo hanno colto con le mani nel sacco. Un uomo di 38 anni è stato fermato dalle forze dell’ordine. Su di lui pende una condanna terribile. Secondo l’autorità si è macchiata di una serie di reati disdicevoli.

Erano appostati nei pressi della sua abitazione a Casamarciano: gli agenti del Commissariato di Nola hanno atteso la serata di sabato per il blitz decisivo. Dopo averlo rintracciato ed aver accumulato numerose prove nei suoi confronti, lo hanno arrestato, seguendo l’ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola – Ufficio Esecuzioni Penali. L’uomo risultava ricercato da tempo.

Quando sono entrati all’interno della sua abitazione, hanno messo a soqquadro la casa alla ricerca di prove ed hanno trovato conferma alle accuse nei suoi confronti. All’interno del suo computer infatti, c’era tutto quello che cercavano per incastrarlo: spulciando nel suo archivio sono rimasti letteralmente sotto shock. La quantità di materiale che hanno trovato era addirittura superiore a ciò che si aspettavano. L’uomo è stato arrestato per detenzione o accesso a materiale pedo pornografico.

Nel suo personal computer sono stati infatti trovati moltissimi video e foto inequivocabili. L’uomo, che era ricercato da tempo, è stato immediatamente condotto in carcere e processato per direttissima. Il trentottenne dovrà scontare  una pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione ed è stato condotto presso la casa circondariale di Napoli-Poggioreale, dove sconterà la pena detentiva.  Le autorità giudiziarie e penitenziarie seguiranno attentamente il suo percorso di detenzione, al fine di garantire il rispetto della legge e assicurare il più possibile il suo reinserimento nella società. L’operazione di rintraccio e arresto è stata il risultato di una stretta collaborazione tra gli agenti del Commissariato di Nola e altre forze dell’ordine, dimostrando ancora una volta l’importanza della sinergia e dello scambio di informazioni tra le diverse unità operative per raggiungere risultati efficaci nella lotta alla criminalità.

I carabinieri hanno effettuato l’arresto dell’uomo, dopo averlo controllato per settimane – Napoli.Cityrumors.it – Ansa Foto

La campagna contro la pedo pornografia: gli arresti

Il suo arresto rientra nella campagna contro la lotta ai reati sessuali e alla prevenzione portata avanti dagli inquirenti. Oggi la Polizia di Stato  ha eseguito un’ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli – Ufficio G.I.P., a carico di un soggetto ritenuto gravemente indiziato dei reati di atti sessuali con minorenne, pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico, commessi in più occasioni e con soggetti diversi. Anche in questo caso l’attività investigativa effettuata dalla Squadra Mobile di Napoli, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, IV sezione Fasce Deboli ha permesso di arrestare il colpevole, dopo la denuncia presentata dalla mamma di uno dei minorenni adescati on line. L’uomo li avevi trovati sui social network ed aveva iniziato ad intrattenere rapporti con loro. I ragazzi non avevano neanche compiuto quattordici anni.

Le indagini hanno permesso di comprendere appieno le attività criminose commesse. Infatti, dall’esame del telefono cellulare sequestrato all’indagato sono emersi messaggi espliciti di natura sessuale scambiati con un altro minore, oltre a foto che lo ritraevano mentre intratteneva rapporti sessuali con tale ragazzo. Quanto emerso dalla denuncia e dall’analisi del dispositivo è stato ulteriormente confermato dalle testimonianze, rese in modo protetto, dei minorenni coinvolti e di altre persone a conoscenza dei fatti.

 

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