Ettore Crò è morto, 20 giorni fa gli avevano sparato al Festival del Sordo

La comunità di Napoli e quella più ampia dei sordi in Italia sono state scosse dalla tragica notizia della morte di Ettore Crò.

Il motociclista 53enne rimasto gravemente ferito in una sparatoria avvenuta durante il Festival Internazionale del Sordo a Capaccio Paestum lo scorso 15 luglio.

Tragedia morte
Morto Ettore Crò (Napoli.CityRumors.it)

Dopo venti giorni di agonia, nonostante le cure ricevute presso l’ospedale “Ruggi” di Salerno, Crò ha perso la sua battaglia per la vita.

L’incidente che ha portato alla morte di Ettore Crò si è verificato in un contesto festivo, destinato a celebrare la cultura e l’inclusione delle persone sorde. Tuttavia, questa celebrazione è stata tragicamente interrotta quando due uomini, anch’essi non udenti e originari di Qualiano, hanno aperto il fuoco.

Ettore è stato colpito da cinque proiettili calibro 9: tre al torace, uno alla clavicola e uno all’addome. Le motivazioni dietro questo gesto violento rimangono ancora oggi avvolte nel mistero.

La notizia della scomparsa di Ettore ha generato un’ondata di dolore sia online che nella vita reale. I social network si sono riempiti di messaggi dedicati a lui e alla sua famiglia, testimoniando quanto fosse amato dalla comunità.

Le indagini in corso

Anche l’Ente Nazionale Sordi (ENS) ha voluto esprimere il proprio cordoglio con una nota ufficiale: “Esprimiamo profondo dolore per la prematura scomparsa del nostro socio Ettore Cro’. Il nostro pensiero va alla famiglia Cro’ in questo momento di grande tristezza”.

Le indagini sulla sparatoria sono condotte dalla Procura di Salerno e al momento non hanno ancora chiarito il movente dell’aggressione.

Tragedia cosa accade?
Una vera tragedia (Napoli.CityRumors.it)

Subito dopo l’accaduto, le forze dell’ordine hanno fermato i fratelli responsabili, arrestati con le accuse iniziali di tentato omicidio plurimo e detenzione e porto abusivo d’armi da sparo. Con la morte di Crò queste accuse potrebbero aggravarsi ulteriormente fino ad arrivare all’imputazione per omicidio premeditato.

Ettore Crò lascia due figli e una comunità intera che piange la sua prematura scomparsa. Separato ma sempre presente nella vita dei suoi cari come padre affettuoso e amico fidato, la sua perdita rappresenta un vuoto difficile da colmare per tutti coloro che lo conoscevano.

In questi momenti difficili emergono storie personali strazianti ma anche esempi tangibili della solidarietà umana capace trasversalmente d’unire persone diverse nel ricordo condiviso e affettuoso d’un uomo apprezzato per il suo spirito gentile ed inclusivo.

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