Il recente fine settimana potrebbe segnare la fine dell’accesso limitato alle spiagge libere Donn’Anna e delle Monache, situate a Posillipo.
Questa svolta è il risultato di una sentenza del Tar che ha invalidato le misure adottate a giugno dal Comune di Napoli e dall’Autorità Portuale.
Le nuove direttive richiedono una revisione entro il 14 agosto, eliminando così il sistema di prenotazione online e i limiti numerici agli accessi in previsione del periodo ferragostano. Questa decisione apre nuove possibilità per gli amanti delle due famose spiagge napoletane.
Secondo alcune indiscrezioni, l’Autorità Portuale avrebbe deciso di rimuovere completamente i limiti agli accessi e il divieto d’ingresso ai minorenni. La responsabilità del monitoraggio delle spiagge libere adiacenti è stata affidata ai gestori dei lidi in concessione (Bagno Elena, Ideal e Lido Sirena) che dovranno impiegare personale dedicato alla vigilanza. Tale scelta sarebbe derivata dalla presunta incapacità del Comune di Napoli di utilizzare proprio personale per questa funzione, inclusi i vigili urbani.
Il coordinamento nazionale Mare Libero ha accolto con favore la decisione dei giudici amministrativi, ma critica la mancanza di dialogo da parte delle autorità competenti. Nonostante le richieste di dialogo in vista della nuova normativa, né il Comune né l’Autorità Portuale hanno fornito risposte o documentazioni aggiuntive oltre quelle già contestate davanti al Tar.
Napoli spiagge: posto chiuso stop
La sentenza del Tar ha messo in luce diverse problematiche relative al provvedimento adottato a giugno dalle autorità napoletane. Tra queste, si evidenzia la necessità di esaminare possibili conflitti d’interesse tra enti pubblici e privati nella gestione degli ingressi alle spiagge libere. Inoltre, è stato sottolineato come non fossero state adeguatamente motivate le ragioni delle restrizioni imposte né se vi fossero effettivi rischi per la sicurezza pubblica o questioni legate alla salute pubblica.
Il Tar ha ricordato che l’amministrazione non può limitare significativamente l’utilizzo dei beni comuni senza prima esplorare soluzioni alternative che assicurino un equilibrio tra uso pubblico e protezione ambientale. È stato anche evidenziato come le misure precedenti penalizzassero principalmente le fasce più vulnerabili della popolazione: famiglie numerose, individui senza accessibilità alle tecnologie moderne, anziani e bambini.
Questa vicenda rappresenta un momento cruciale nella gestione degli spazi costieri liberi a Napoli. Mentre si attendono ulteriori aggiornamenti sulle normative post-sentenza TAR, resta alta l’attenzione sulle future modalità d’accessibilità alle meraviglie naturalistiche della città durante l’estate.