In un tranquillo bed and breakfast di piazzale d’Annunzio, di fronte allo storico stadio Maradona, si è consumato un episodio di violenza familiare che ha portato all’arresto di un uomo per possesso di droga.
La quiete della struttura è stata interrotta dalla richiesta d’aiuto di una donna, vittima dell’aggressione del proprio compagno.
I Carabinieri della stazione Fuorigrotta e della pattuglia mobile di zona Bagnoli sono intervenuti tempestivamente dopo la segnalazione. Hanno trovato una scena sconvolgente: una donna 40enne in lacrime, con il volto tumefatto e sanguinante, e accanto a lei suo figlio, un bambino di soli 11 anni, anch’egli aggredito.
Il piccolo eroe della vicenda ha cercato coraggiosamente di difendere la madre dall’uomo violento. Frapponendosi tra il 53enne e sua madre, il bambino ha subito le ire dell’uomo che non ha esitato ad aggredirlo. Questo gesto coraggioso ma al tempo stesso disperato evidenzia la gravità della situazione domestica in cui madre e figlio si trovavano.
Un atto di violenza familiare si trasforma in arresto per droga
Quando i militari hanno affrontato l’uomo responsabile delle aggressioni, hanno notato qualcosa nascosto dietro la sua schiena. Inizialmente temevano potesse trattarsi di un’arma; tuttavia, dopo momenti di tensione durante i quali l’uomo rifiutava ostinatamente di mostrare cosa nascondesse, è stato scoperto un borsello contenente 56 grammi di hashish insieme a un coltello e materiale per il confezionamento delle dosi.
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per precedenti reati, è stato arrestato sul posto ed è ora in attesa del giudizio. Oltre alla detenzione illegale degli stupefacenti gli sono state contestate accuse severe come lesioni aggravate e porto abusivo d’arma.
Madre e figlio sono stati immediatamente soccorsi e accompagnati all’ospedale più vicino dove hanno ricevuto le cure necessarie. Fortunatamente entrambi sono stati dimessi lo stesso giorno: la donna con una prognosi grave ma non critica – venti giorni – mentre per il coraggioso piccolo difensore cinque giorni dovrebbero essere sufficienti per riprendersi dalle ferite fisiche subite nell’aggressione.
Questo episodio mette in luce non solo la problematica della violenza domestica, ma anche quella legata al traffico illegale degli stupefacenti. Una storia che avrebbe potuto avere esiti ben più tragici se non fosse stato per l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine.