La città di Napoli è al centro di una sfida importante contro i B&B abusivi, aumentano i controlli: cosa accade?
Teresa Armato, l’assessore comunale al Turismo, ha sottolineato come questa problematica stia danneggiando il settore turistico della città, essenziale per l’economia locale.
Con un numero impressionante di oltre 12.000 alloggi proposti online senza le dovute autorizzazioni, questo fenomeno non solo priva le casse comunali di risorse preziose ma alimenta anche un mercato nero che mette in difficoltà le strutture regolamentate.
Nonostante gli sforzi per contrastare il fenomeno attraverso controlli e campagne informative, il numero delle strutture abusive rimane alto l’allarme.
L’amministrazione comunale è impegnata a fondo per ripristinare la legalità nel settore turistico, puntando a garantire un’offerta di qualità e proteggere i diritti dei cittadini. Questa battaglia contro l’illegalità necessita di una collaborazione stretta tra diverse istituzioni per raggiungere risultati concreti.
B&B abusivi arriva la stretta: controlli serrati da Napoli a Sorrento
Sorrento affronta sfide simili riguardanti gli affitti brevi abusivi. Luigi Di Prisco, presidente del Consiglio comunale, ha rilevato come sia frequente ricevere segnalazioni su appartamenti affittati senza autorizzazioni ufficiali. Queste pratiche non solo causano un incremento nei prezzi degli affitti ma limitano anche la disponibilità di case per i residenti permanenti della zona.
Per combattere efficacemente il problema degli affitti brevi abusivi è cruciale intensificare i controlli sul territorio e promuovere una cooperazione attiva con le piattaforme online che pubblicano annunci immobiliari. Un approccio coordinato permetterà di identificare e penalizzare le strutture abusive, assicurando così uno sviluppo turistico sostenibile che tuteli sia gli interessi dei residenti sia quelli degli operatori onesti del settore.
Mentre Napoli e Sorrento sono in prima linea nella lotta agli affitti brevi abusivi, diventa evidente che il successo richiederà uno sforzo collettivo da parte delle amministrazioni locali, delle piattaforme online e della cittadinanza attiva. Solo attraverso questo impegno condiviso sarà possibile salvaguardare uno dei pilastri dell’economia locale dall’impatto negativo dell’illegalità e dalla concorrenza sleale.