Un barber shop, situato in via Ranieri, una traversa del noto Corso Umberto I, è stato chiuso dalla polizia locale a seguito di un controllo che ha rivelato condizioni igienico-sanitarie disastrose.
La città di Napoli è stata teatro di una scoperta tanto inquietante quanto sconcertante.
Il negozio, che offriva tagli di capelli e barba a prezzi stracciati – soli 5 euro – nascondeva al suo interno uno scenario da film dell’orrore: cumuli di lamette sporche di sangue, capelli sparsi ovunque, barattoli di tinture abbandonati e un’invasione di blatte.
L’intervento è stato effettuato dagli agenti dell’Unità Operativa I.A.E.S., guidata dal Comandante Maggiore Gabriele Salomone.
Durante le attività volte alla repressione dei reati ambientali e contro il patrimonio, l’attenzione si è focalizzata su questa barberia abusiva. L’esercizio commerciale era gestito da un giovane tunisino di 19 anni senza alcuna autorizzazione né idoneità sanitaria rilasciata dalla ASL napoletana.
Le indagini hanno portato alla luce una realtà agghiacciante: il locale non solo operava in totale illegalità ma era anche privo del contratto per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi. Lamette usate e insanguinate erano pronte per essere gettate nei sacchetti della spazzatura senza alcuna precauzione o trattamento specifico.
Ulteriormente aggravanti sono state le scoperte relative all’allaccio abusivo alla rete elettrica nazionale. Un sistema rudimentale ma efficace permetteva al negozio di bypassare il contatore ufficiale dell’Enel, sottraendo energia in modo illegale. Questa manovra non solo rappresentava un furto aggravato ma metteva anche a rischio la sicurezza pubblica data la potenziale pericolosità dell’impianto manomesso.
Il titolare del barber shop è stato immediatamente fermato e denunciato alle autorità giudiziarie competenti per gestione illecita dei rifiuti e furto aggravato d’energia elettrica. Il locale e tutte le attrezzature utilizzate nell’esercizio dell’attività abusiva sono stati posti sotto sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p., mentre sono ancora in corso accertamenti volti a quantificare l’esatto ammontare del danno economico arrecato allo Stato italiano attraverso l’evasione fiscale ed il furto d’energia.
Questo episodio solleva preoccupazioni significative riguardanti la sicurezza urbana e la salute pubblica nelle grandi città italiane come Napoli. La presenza di esercizi commerciali illegali che operano sotto i radar delle autorità sanitarie ed energetiche rappresenta un rischio non solo per i consumatori inconsapevoli ma anche per l’integrità delle infrastrutture cittadine.
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