A causa del caldo eccessivo che continua a caratterizzare il nostro paese, la scuola potrebbe cominciare più tardi del previsto: le date.
Di recente si è posta al centro dell’attenzione una nuova questione legata al cambiamento climatico. Come si è potuto notare, negli ultimi anni si è assistito ad un netto aumento delle temperature, tanto che l’estate nel nostro Paese non solo dura di norma di più, ma è anche più calda rispetto al passato.
Motivo per cui in molti sarebbero ormai concordi sul fatto che sarebbe opportuno posticipare l’inizio dell’anno scolastico.
Tornare fra i banchi di scuola con quest’afa è infatti una vera e propria tortura. Senza contare poi che raramente nelle scuole sono presenti impianti di condizionamento. Al massimo è possibile recuperare qualche ventilatore qua e là. Ecco quindi quali potrebbero essere le nuove date di inizio del calendario scolastico.
Come abbiamo anticipato poco fa, il cambiamento climatico sta mettendo tutti di fronte ad alcune importanti decisioni da prendere. Una di queste riguarda l’inizio dell’anno scolastico. Alcuni sindacati e associazioni di settore hanno chiesto al ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara di cambiare il calendario scolastico.
A causa infatti delle alte temperature, il rientro fra i banchi di scuola potrebbe essere posticipato da settembre a ottobre. Facendo slittare il calendario scolastico di un mese si potrebbe dunque far fronte al problema di aule torride, inadatte ad ospitare classi sempre più numerose.
“Con questa afa è assurdo iniziare le lezioni entro metà Settembre, meglio Ottobre”. Ha dichiarato il presidente nazionale Anief (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori) Marcello pacifico. “Ci vuole buon senso e lungimiranza. Anche i cicli produttivi devono cambiare e la pubblica amministrazione deve avviare questi cambiamenti secondo il clima”. Ha aggiunto Pacifico subito dopo.
Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani ha scritto al presidente della Società Italiana di Pediatria, Annamaria Staiano, al presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Antonio D’Avino e al presidente Associazione Nazionale Pedagogisti, Maria Angela Grassi, chiedendo di esprimere un parere scientifico a proposito di questo importantissimo tema.
Inoltre, aveva chiesto al ministro Valditara e alle Regioni di valutare l’ipotesi di modificare il calendario scolastico “per evitare possibili malori sia per gli studenti fragili che per gli insegnanti, la cui età media, da statistica, è spesso elevata”.
D’altro canto, però, ci sarebbero anche numerose associazioni sindacali che farebbero notare i numerosi problemi che andrebbero ad imporsi nel caso di un posticipo dell’inizio dell’anno scolastico. La scuola, infatti, resta chiusa già per tre mesi nel periodo estivo, causando una serie di difficoltà alle famiglie e facendo aumentare le disuguaglianze.
Resta però il fatto che il cambiamento climatico è un problema da affrontare quanto prima in tutte le sue sfaccettature. Le scuole, in particolare, potrebbero essere dotate di strumenti finalizzati a contrastare le temperature eccessive, così da lasciare inalterato il calendario.
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