Che cosa rende speciale il busto di Pulcinella ed il suo naso, in particolare? C’è un dettaglio che accomuna i tanti visitatori che l’hanno visto dal vivo.
La leggenda del naso di Pulcinella è una delle più suggestive che riguardano Napoli. La maschera di Pulcinella è uno dei simboli della città. E, suo malgrado, è diventato anche soggetto a stereotipi, ma tant’è. Il nome “Pulcinella” deriva da Puccio D’Aniello, un personaggio realmente esistito. Si trattava di un contadino della città di Acerra, che sorge a breve distanza da Napoli.
Acerra era anche un centro molto importante in epoca romana e persino prima. Ci sono reperti di epoca preistorica ed anche di altri periodi precedenti la dominazione di Roma. Puccio d’Aniello è vissuto nel 1600, ma il costume con cui Pulcinella è noto venne concepito da Antonio Petito a metà del XIX secolo. Da allora questa maschera ha assunto una importanza iconografica come nessun altro personaggio di fantasia ha saputo fare. Ed assieme a personalità inarrivabili come Totò, Massimo Troisi, Pino Daniele, Pulcinella è diventato uno degli ambasciatori di Napoli nel mondo.
A Vico del Fico al Purgatorio, che rappresenta una delle strade più antiche del capoluogo campano, sorge proprio il busto di Pulcinella, realizzata da Lello Esposito. Questa viuzza sorge tra via dei Tribunali e via San Biagio dei Librai, in piena Spaccanapoli, tra il Decumano maggiore e quello minore. Il nome di Vicodel Fico al Purgatorio deriva dalla presenza di alberi di Fico nei tempi andati. Mentre il riferimento al Purgatorio è legato alla presenza della locale chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco. Che cos’è che rende particolare il busto di Pulcinella ed in particolare il suo naso?
Come spesso accade quando è previsto un contatto diretto con una statua o con un monumento, anche nel caso del compiere il gesto di toccare il naso di Pulcinella tutto ciò avviene per buono augurio. Sin dai tempi della sua realizzazione – invero recentissimi (è del 2012 ma con una prima versione realizzata da Lello Esposito nel 1973, n.d.r.) è sorta l’usanza di sfregare il naso di questa peculiarissima statua.
La cosa viene fatta ogni giorno da centinaia di turisti, e reiterare tale atto ha fatto si che il naso di questa opera in bronzo nero si scolorisse. Se vogliamo anche questa stonatura cromatica è diventata rappresentativa del busto di Pulcinella e della buona fama che il suo naso ha. Un po’ per gioco, un po’ perché qualcuno magari ci crede per davvero, cercare di trovare un po’ di favore dalla Dea bendata non fa mai male.
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