In che cosa consiste il miracolo di Sant’Andrea ad Amalfi, il racconto in breve di un atto che scatena la fede profonda di tutti i credenti.
Il miracolo di Sant’Andrea ad Amalfi è una storia che si tramanda da generazioni nella località situata in provincia di Salerno. E che è una delle perle della Costiera Amalfitana, da cui il nome. Questo e tanti altri centri che si affacciano su quella porzione di Mar Tirreno possono vantare un retaggio vecchio di secoli. Nello specifico del miracolo di Sant’Andrea ad Amalfi, tale vicenda ha anche un anno ben preciso: il 1544.
Molte leggende e racconti che sfociano nel mitologico, anche in epoca più vicina a noi come nel caso del miracolo di Sant’Andrea ad Amalfi (ci troviamo nel periodo del Rinascimento, e non certo nell’età antica che è invece precedente all’epoca rinascimentale di almeno un millennio, n.d.r.) sono sorte anche per via dei legami che sono sorti nel corso dei secoli tra Oriente ed Occidente.
I traffici navali e gli scambi commerciali hanno favorito anche una diversità ed un multietnicismo che ha trovato una via di espressività anche nel legare questi due mondi, così diversi tra loro, pure in quelli che sono racconti che si dividono tra il verosimile ed il fantastico. La leggenda del miracolo di Sant’Andrea ad Amalfi è conosciutissimo dagli anziani, con qualsiasi nonno che ne ha fatto menzione ai propri nipoti. Ed è così da generazioni. In che cosa consiste?
Che cosa ha fatto Sant’Andrea?
A quei tempi Amalfi si vide minacciata dall’assalto dei pirati capeggiati dal corsaro ottomano Ariadeno Barbarossa, che mise a ferro e fuoco tutta la costa tirrenica dell’Italia. In particolare i turchi compirono un eccidio a tradimento all’isola d’Ischia nel giugno proprio di quell’insanguinato 1544, cogliendo la popolazione di sorpresa nel corso della notte. I superstiti furono invece deportati in Africa settentrionale e venduti come schiavi.
Andrea era il fratello di Pietro Apostolo e la leggenda conosciuta da cinque secoli in tutta Amalfi e non solo riferisce di come l’attacco dei turchi arrivò pure nella cittadina costiera. Tra il fuggi fuggi generale di gente in preda al panico, ci fu un drappello di fedeli amalfitani che invece invocò l’aiuto di Sant’Andrea.
E subito dopo delle raffiche di vento impetuose spinsero lontano la flotta ottomana di Ariadeno Barbarossa, decretando di fatto la salvezza per tutta Amalfi. Venne pure a piovere, sempre secondo quanto tramandato dalla leggenda, ed il mare si ingrossò. Cosa che fece colare a picco tutte le navi turche. Ma Ariadeno riuscì a salvarsi. Sarebbe morto di lui a due anni di distanza a Costantinopoli per colpa della febbre gialla.