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Categories: Cronaca

Il sepolcro (appena restaurato) è diventato ormai tappa obbligatoria per i turisti a Napoli

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Paolo Marsico

Tappa immancabile per ogni itinerario della città che si rispetti. A Napoli, questo luogo non può assolutamente mancare dai percorsi.

Ci sono città che possono offrire luoghi di interesse limitati, magari visitabili nel giro di poche ore. Esistono località, poi, per le quali non basterebbe un solo giorno per visitare uno dei luoghi di interesse, il tutto nasce, chiaramente, in quanto dinamica, da una serie di elementi assolutamente pratici e più che mai importanti. La città di Napoli, per esempio, non è semplice da visitare, non è facile, infatti, stabilire cosa vedere e cosa no, soprattutto se si hanno a disposizione pochi giorni per visitarla.

Sepolcro Don Pedro – napolicityrumors.it

Alcune tappe, per esempio, quando si parla della città di Napoli, risultano essere letteralmente imperdibili per una serie di interminabili motivi. Specifici luoghi di interesse non possono essere incrociati, bene o male, per cosi dire, anche altrove. Napoli, sotto questo punto di vista presenta una unicità per quel che riguarda le meraviglie architettoniche e artistiche difficilmente riscontrabile altrove. Certe visite, devono essere fatte a tutti costi. Una di queste è sicuramente quella al Sepolcro di Don Pedro di Toledo nella Basilica di San Giacomo degli Spagnoli.

Il sepolcro (appena restaurato) è diventato ormai tappa obbligatoria: perché visitarlo assolutamente

Troppi gli anni trascorsi tra l’incuria e il degrado. Troppi per questa imperdibile tappa, presente obbligatoriamente in ogni itinerario che si rispetti della città di Napoli. Il restauro del sito in questione si è resto assolutamente necessario e tutto è avvenuto grazie all’intervento di privati. Il luogo in questione, cosi come anticipato è il sepolcro di Don Pedro di Toledo nella Reale Pontificia Basilica di San Giacomo degli Spagnoli in piazza Municipio.

Venti gli anni in cui Don Pedro è stato Vicerè della città partenopea, contribuendo a un importantissimo riassetto sotto l’aspetto politico e sociale, oltre che urbanistico ed economico. Napoli, divenne una delle roccaforti dell’Impero spagnolo. La costruzione del Castel Sant’Elmo, con i suoi cannoni che dall’alto proteggevano la città, acquisisce un significato, per quell’epoca anche simbolico.

Lo stesso Don Pedro da il via alla costruzione di Via Toledo, dei Quartieri Spagnoli e trasferisce la centralità dell’amministrazione del Regno a Castel Capuano, all’epoca chiamato “Vicaria”. La produzione di torri, poi, sono da imputare allo stesso importantissimo personaggio storico della città. In venti anni, infatti, furono costruite oltre 300 torri di osservazione per la protezione e la sicurezza della stessa città. Il sepolcro in questione, terminato nel 1570 fu scolpito da Giovanni da Nola.

Sepolcro Don Pedro – napolicityrumors.it

Il sepolcro fu commissionato dallo stesso Don Pedro, che però morì mentre si trovava in viaggio verso Siena. L’uomo, oggi è sepolto presso il Duomo di Firenze. A Napoli, invece, in quella che sarebbe dovuta essere la sua casa eterna riposta il figlio Garcia. Il tutto all’interno della Reale Pontificia Basilica di San Giacomo degli Spagnoli a Napoli, riaperta al pubblico dopo molti anni dopo una attenta e necessaria fase di restauro.

Paolo Marsico

Giornalista pubblicista dal 2012 con numerose collaborazioni alle spalle tra carta stampata e web. Appassionato di scrittura e tra le altre cose di cinema, calcio e teatro. Autore racconti brevi, poesie e testi per il teatro.

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