Kate Middleton non ammette discussioni in merito alla privacy dei suoi figli: è disposta a tutto pur di proteggerli.
La storia, se letta attentamente, insegna. I Principi del Galles possiedono un bagaglio di esperienze che consente loro di modularsi nella crescita dei figli. Possono accedere ad una serie di errori commessi dai loro predecessori nel corso dei decenni e dunque possono tentare di comportarsi in maniera più funzionale. William, ad esempio, ha raccontato spesso quanto l’impossibilità di vivere e manifestare il proprio malessere l’abbia influenzato negativamente da bambino.
Ha ricordato il giorno in cui dovette camminare dietro al feretro di sua madre, senza lasciare cadere una sola lacrima. Ha quindi promesso a sé stesso che ciò non si sarebbe ripetuto, soprattutto in relazione a George, Charlotte e Louis. Al contempo, la privacy rimane il tasto dolente più invasivo. A questo proposito, in seguito all’annuncio di Kate Middleton – la quale lo scorso 22 marzo ha confermato di essere malata – la prima richiesta che la principessa ha esposto agli utenti è stata proprio quella di rispettare l’intimità e la riservatezza della sua famiglia.
Ha desiderato profondamente che la stampa e i cittadini inglesi le consentissero di lasciare interiorizzare la notizia ai tre principi, in modo che potessero affrontarla insieme senza arrecare loro dei traumi. Questo, nei fatti – purtroppo – non è avvenuto.
George, Charlotte e Louis vivranno un’esistenza diversa dai loro predecessori. Su questo Kate Middleton è irremovibile. Di comune accordo con il marito, ha deciso che George – per quanto sia l’erede al trono – non avrà l’obbligo di prestare servizio militare e soprattutto non dovrà seguire un percorso di formazione prestabilito. Al contrario la sua educazione verrà costruita sulla base delle sue peculiarità e passioni. Inoltre, come si evince dall’atteggiamento dei bambini, a loro non è imposto di comportarsi come dei piccoli adulti.
Louis è stato paparazzato spesso mentre fa i capricci, così come Charlotte è stata ripresa mentre rimprovera il fratello. L’obiettivo è costruire una quotidianità pseudo-normale e soprattutto priva – almeno per il momento – delle pressioni che verranno associate ai loro rispettivi ruoli.
George, ad esempio, conosce bene il destino di suo padre, ma non ha ancora ben chiaro quale sarà il suo. Kate e William non lo stanno educando come futuro sovrano ed esporranno quelli che saranno i suoi obblighi solo una volta raggiunta la maturità. Ed in merito alla privacy, i Principi del Galles hanno promesso che faranno del loro meglio affinché i tre bambini non si sentano schiacciati dal peso dei media e della stessa istituzione monarchica.
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