Dopo decenni trascorsi in condizioni difficili, gli abitanti dei Bipiani – costruzioni realizzate in cartongesso e amianto dopo il terremoto del 1980 – intravedono finalmente una speranza.
La trasformazione di queste aree rappresenta non solo un miglioramento delle condizioni abitative ma anche un significativo passo avanti verso la rigenerazione urbana.

“Io ho seguito tutta la vicenda, ma solo oggi, dopo aver visto le ruspe, mi sento davvero emozionata“. Con queste parole Xhesika Kolici, testimone diretto della trasformazione in atto nei quartieri di Barra e Ponticelli a Napoli, esprime un sentimento condiviso da molti.
La giornata ha segnato l’inizio ufficiale dei lavori per l’eco-quartiere che sostituirà i cosiddetti “mostri di amianto“. Alla cerimonia erano presenti figure chiave come il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli affari economici e monetari.
Questo progetto è finanziato dal Pnrr con un investimento di circa 35 milioni di euro ed è destinato a cambiare radicalmente la vita delle 82 famiglie censite dal Comune. La presenza di personalità così influenti sottolinea l’importanza dell’iniziativa non solo a livello locale ma anche nazionale ed europeo.
Cantiere Bipiani: Un Nuovo Inizio per Napoli
L’iniziativa si distingue come esempio virtuoso nell’utilizzo dei fondi europei post-pandemia. Paolo Gentiloni ha evidenziato come il coinvolgimento della comunità locale sia fondamentale nel processo decisionale e nella realizzazione del progetto. L’intento è quello di migliorare la qualità della vita attraverso pratiche di edilizia eco-sostenibile, offrendo alloggi che siano in armonia con l’ambiente circostante.

Le operazioni sono già avviate su uno dei lati di via Isidoro Fuortes dove verrà costruito il primo lotto delle nuove abitazioni. I vecchi Bipiani saranno demoliti per fare spazio al secondo lotto, simboleggiando così non solo una rinascita fisica degli spazi urbani ma anche rinnovata speranza per i residenti che hanno sofferto a lungo nelle condizioni degradate delle loro case.
Il progetto rappresenta il culmine di vent’anni di battaglie contro le difficoltà legate all’amianto e alla marginalizzazione sociale ed economica degli abitanti dei Bipiani. Moltissimi hanno perso la vita o soffrono ancora oggi a causa delle malattie respiratorie dovute all’esposizione all’amianto.
Ora, grazie a questo ambizioso piano urbanistico finanziato dal Pnrr, si apre un nuovo capitolo nella storia dei quartieri esterni napoletani: da simboli del degrado urbano a esempi tangibili di rinnovamento e inclusione sociale.