Se anche tu ami la cultura e la lingua napoletana, c’è un detto popolare che devi assolutamente conoscere. Ecco cosa significano queste parole.
Napoli è una delle città più belle d’Italia, d’Europa e forse anche del mondo. Con le sue inevitabili contraddizioni, che la rendono sia una delle metropoli più affascinanti che più complesse che esistono, attira a sé ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo, che rimangono affascinati dalla sua bellezza, dalla sua cultura e soprattutto dal calore del popolo napoletano.
Sarebbe sbagliato ridurre Napoli ai presepi, al Vesuvio o al dialetto, così come sarebbe scorretto ridimensionarla a una città che ha solo problemi di sicurezza, di gestione e di smaltimento dei rifiuti. Come molte altre realtà, infatti, è un diamante dalle molteplici facce che, tutte insieme e nessuna esclusa, vanno a comporre un mix unico ed imperdibile di storia, arte e società. Oggi parliamo di uno dei detti più belli del dialetto napoletano: impara ad usarlo, te ne innamorerai.
Il significato di uno dei detti napoletani più belli
I detti popolari rappresentano proprio la saggezza del popolo e, in qualche modo, identificano ed isolano le caratteristiche di chi vive in una determinata zona. Il napoletano, in particolare, è diventato famoso nel mondo grazie alla sua potenza evocativa, nonché ai film che l’hanno messo al centro come quelli di Totò ma non solo. Uno dei proverbi che a Napoli potresti sentire dire più spesso è “A’ meglio parola è chella ca nun se dice”, che significa che la parola migliore è quella che non viene neanche pronunciata: in altri termini, sottolinea l’importanza del silenzio, a volte migliore di molti discorsi inutili ed avventati.
Altro detto popolare molto profondo è “‘A lira fa ‘o ricco, a crianza fa o signore”: la lira, quindi i soldi, rendono le persone ricche, ma la creanza, cioè la buona educazione, rende signori, quindi persone degne di rispetto. Tipicamente napoletano, usato per primo da Totò e poi diventato popolare, anche “A cuoppo cupo, poco pepe capa“: il cuoppo è il cartoccio conico che viene usato dai venditori ambulanti per il polpo, mentre “poco pepe capa” significa che non ci entra più niente.
Chi è sazio, quindi, non può mangiare più poiché non gli sta più niente: ovviamente, questo detto non si riferisce solo alla tavola ma anche a quelle situazioni in cui qualcuno, pur avendo tutto e più di tutto, desidererebbe ottenere ancora di più.