Sanzioni pesanti in alcuni casi, quando si corre il pericolo di una stangata badanti. Le circostanze cui prestare attenzione massima.
Il lavoro di assistenza e di cura di persone anziane, disabili o con autonomia non sufficiente è estremamente delicato e importante. Basta pensare all’invecchiamento della società per rendersi conto di quanto queste figure professionali saranno centrali in un futuro prossimo. Non solo, sempre più le difficoltà di accesso nelle strutture assistenziali pubbliche costringono molte famiglie a scegliere l’assistenza domiciliare.
Anche in questo contesto le badanti sono importanti, per garantire una continuità assistenziale a casa. La legge sta regolando in maniera sempre più precisa il lavoro di queste professioniste (nella maggioranza donne, ma non mancano le figure maschili), partendo dalla regolamentazione contrattuale e dall’inquadramento del profilo lavorativo.
Purtroppo il settore dell’assistenza domiciliare di badanti e colf è spesso contraddistinto dalla presenza di molto lavoro nero, cioè di occupazione non regolamentata con un contratto registrato. Assumere una badante al nero comporta seri rischi per il datore di lavoro, con multe estremamente salate. Anche la lavoratrice rischia parecchio, se già beneficia di contributi economici quali la NASPI o l’Assegno di Inclusione.
Altrettanto grave è l’assunzione di una badante senza un regolare permesso di soggiorno. In una circostanza del genere si connota addirittura un reato penale per il datore di lavoro (favoreggiamento della clandestinità) con il rischio di condanna da sei mesi a tre anni di reclusione. Inoltre è prevista dal codice una multa fino a 5mila euro, per ogni lavoratore impiegato senza permesso. Esistono seri rischi anche per la badante irregolare.
Il Testo unico sull’immigrazione specifica che il lavoratore senza regolare permesso può essere arrestato e condannato alla reclusione fino a un anno con una sanzione pecuniaria fino a 2mila euro. Inoltre esiste la possibilità dell‘espulsione dal territorio nazionale. Dunque l’assunzione di una badante in nero e senza regolare permesso di soggiorno rappresenta una situazione estremamente pericolosa tanto per la lavoratrice, quanto per il datore di lavoro.
Inoltre, occorre sottolineare come il lavoro non regolamentato da un contratto esponga la persona assistita al pericolo di scarsa professionalità o di comportamenti inadeguati da parte dell’assistente o della badante. Ricordiamo che esiste la possibilità di regolarizzare una badante attraverso una precisa procedura che fa emergere anche il lavoro in nero.
Questa possibilità si apre anche per i rapporti di lavoro iniziati di recente, purché la badante sia residente in Italia prima dell’8 marzo 2020. Soddisfatti tutti i requisiti richiesti e pagato il contributo forfettario, la regolarizzazione del lavoro consente di uscire dalla condizione di illegalità lavoratrice e datore di lavoro, con vantaggi per entrambi le parti.
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