Anche se non tutti lo sanno, l’ordine di demolizione legato ad un abuso edilizio non può avere effetti in un caso specifico: ecco quale.
Il tema che si lega agli abusi di natura edilizia è sempre estremamente attuale in Italia. Si tratta di una questione che si trascina ormai da anni e, al netto dei tanti tentativi che sono stati messi in campo, non si è ancora riusciti in maniera sostanziale ed importante a risolverlo. Sono troppi i fattori che incidono da questo punto di vista, a partire dal fatto che le case che hanno delle peculiarità di abusivismo sono davvero tante e sparse in ogni angolo del Bel Paese.
La legge prevede un iter molto preciso da seguire e che porta, poi, nei casi più delicati, alla demolizione della casa. Per abuso edilizio si intende ogni lavoro effettuato in una casa senza la dovuta autorizzazione oppure con delle variazioni essenziali rispetto a quanto autorizzato e concordato. Andiamo a vedere adesso nel dettaglio quando può scattare un ordine di demolizione ed in quali casi, invece, questo non può avere luogo.
Ad emettere l’ordine di demolizione è il Comune dopo aver accertato, ovviamente, l’abuso in questione. Prima però che questo processo diventi realtà a tutti gli effetti, è possibile presentare una istanza di sanatoria per abuso edilizio. Ma a che cosa serve tale sanatoria? Il fine è di dimostrare la legittimità dell’opera che è considerata abusiva, garantendo la conformità alle normative vigenti sia al momento della sua realizzazione che al momento della richiesta.
L’ordine di demolizione, però, è considerato illegittimo e quindi non applicabile nel momento in cui esso viene emesso dopo la presentazione della domanda di sanatoria. Il motivo di questo giudizio di illegittimità è legato al fatto che significherebbe demolire una casa (un qualcosa di irreversibile) per un abuso che potrebbe essere tranquillamente sanato. Solo ed esclusivamente in questo caso, però, tale ordine non può scattare. A proposito di controlli, ti segnaliamo quelli a tappeto che stanno avvenendo sul cibo.
Come si può facilmente intendere dal nome che ha questo istituto, un ordine di demolizione va eseguito. Senza “se” e senza “ma”. A meno che non si voglia percorrere le vie legali per dimostrare l’illegittimità di questo provvedimento. Per eseguire questo ordine si hanno 90 giorni. Se non si rispetta questo termine, le sanzioni partono da un minimo di 2.000 euro ad un massimo di 20.000 euro. Insomma, non si tratta propriamente di quattro monete, come si suol dire. Meglio non rischiare da questo punto di vista.
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