La scelta è tanta nella patria della pizza per eccellenza, ma è una sola quella considerata migliore delle altre
Volete mangiare la miglior pizza d’Italia? Non sapete dove trovarla? La risposta in realtà è molto semplice. Napoli è da sempre la capitale delle pizzerie, un posto in cui poter assaggiare alcuni tra gli impasti più buoni di tutto il mondo. Nel capoluogo campano è nata la storia di una delle pietanze di cui va più fiero il nostro Paese e che ormai si è ampiamente diffusa anche a livello internazionale. Un punto di riferimento al punto che ormai anche all’estero la pizza è diventa identificativa per gli italiani e per i napoletani. Fatta questa premessa, dove poteva stare la miglior pizzeria d’Italia se non in quel di Napoli?
E infatti è proprio in quelle zone che è sorta ‘Pepe in Grani’. A Caiano, paesello in provincia di Caserta, si trova il locale animato da Franco Pepe. Una pizzeria che, come riporta Il Corriere della Sera, è stata inserita tra le migliori in Italia tra i Tre Spicchi della guida Pizzerie d’Italia 2025 del Gambero Rosso. Un successo degno di nota, accompagnato dal ‘Pizzarium’ di Gabriele Bonci a Roma, prima invece nelle Tre Rotelle per la versione al trancio e d’asporto di pizzeria. Primati che rendono Roma e Napoli le due città della pizza per eccellenza, veri e proprio punti di riferimento per gli amanti.
A curare l’edizione 2025, in cui sono state censite più di 750 insegne che vanno dalle pizzerie esperte nelle pizze tonde tradizionali, fino alla degustazione, comprendendo poi anche i tranci, per un complessivo di 22 stelle. In tal senso la curatrice dell’edizione del 2025, Pina Sozio ha commentato con grande entusiasmo le molteplici aperture e il tentativo di molti chef di lanciarsi in questo nuovo mondo: “Che vitalità, aperture su aperture! Tanti giovani con voglia di emergere e di far emergere i propri territori. Tanto è sfidante e affascinante il terreno pizza che molti bravi chef hanno cominciato a cimentarsi con essa, affascinati sia dalla magia degli impasti, che dalla conquistata libertà nei condimenti”.
Una nuova frontiera del mondo delle pizzerie, una svolta che la Sozio vuole premiare: “La vulgata del prodotto porta con sé, però, dei rischi di banalizzazione su larga scala. Nella nostra piccola selezione, 750 pizzerie sulle oltre 183mila esistenti in Italia, secondo gli ultimi dati del Cna, non ci basta che si usino determinati prodotti noti, cosi come non ci basta che si faccia quella ricetta o si usi la tecnica di moda”.
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