Un animale molto caratteristico nell’isola napoletana sta mettendo in grande apprensione gli animalisti perché non se hanno tante tracce
Una specie a rischio. E bisogna intervenire prima che sia troppo tardi anche perché la gente che è nata e che vive ad Ischia è molto preoccupata sul da farsi, anche perché è una specie che è quasi un simbolo dell’isola napoletana.
Praticamente accade che da anni nelle tre isole del golfo di Napoli vive un’unica specie animale anfibia, il rospo smeraldino, animale caratteristico che, da quanto dicono gli esperti, non rappresenta solo un simbolo, ma anche una vera e propria salvaguardia per l’ecosistema.
In passato era molto diffuso ad Ischia, ma da qualche tempo la sua popolazione all’interno dell’isola stessa si è drasticamente ridotta, e quello che preoccupa anche sull’isola verde. Da quanto si apprende allo stato attuale la specie di Bufotes viridis regolarmente censiti sull’isola di Ischia ce ne sono pochi e quasi tutti sarebbe stati localizzati nel biolago della Pineta Mirtina, quando in realtà erano sparsi per l’intera isola.
Il problema è che in questo posto specifico la loro sopravvivenza è messa seriamente a repentaglio e se succede, allora il rospo smeraldino rischia di sparire del tutto, e non si può permettere una cosa del genere. All’interno di questo piccolo laghetto sembra esserci una presenza sempre più massiccia di animali aliene e soprattutto voraci.
Tra questi animali che rischiano di far sparire il rospo, simbolo di Ischia, ci sono una specie di tartarughe, denominata, Trachemys Scripta Scripta, che sarebbe quella con le cosiddette guance gialle. E il problema vero che questi animali vengono sempre più spesso avvistate proprio nel famoso laghetto della pineta.
Basti pensare che nelle scorse settimane i Carabinieri Forestali di Ischia ne hanno dovute allontanare e sequestrare ben 7 esemplari che, a quanto pare, potrebbero essere state introdotti in maniera illegale, anche perché, secondo le forze dell’ordine, si tratta di piccoli animali che sarebbero stati acquistati inizialmente da persone per tenerli in casa, ma una una volta diventate più grande vengono liberate e lasciate all’aperto.
Le tartarughe sequestrate nella Pineta Mirtina sono state affidate ad un bioparco dell’isola ma intanto resta il problema della mancanza di conoscenza sui rischi di rilasciare in ambienti aperti specie animali aliene che possono nuocere gravemente all’ecosistema locale.
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