Sono trascorsi ormai due mesi dal crollo del ballatoio e a Scampia si vive un nuovo dramma: nessuno vuole chi viene dalle Vele
Il dramma nel dramma. Si possono riassumere così gli ultimi due mesi vissuti dalle persone costrette ad abbandonare la propria casa per il crollo del ballatoio a Scampia. La tragedia avvenuta alle Vele Celeste, uno dei simboli del quartiere. Una tragedia che portato alla morte di tre persone. Ma non è finita qui. Il Comune, come evidenziato da un servizio di Zona Bianca, ha ordinato a tutti i residenti di questa zona di dover abbandonare il proprio appartamento perché non è sicuro.
E da qui ha inizio un vero e proprio calvario. Nessuno vuole affittare un appartamento a queste persone perché, come dice uno dei residente della Vela Rossa, hanno il marchio “dei figli di Gomorra“. Una situazione davvero difficile che è destinata a diventare ancora molto più complicata nelle prossime settimane.
Il dramma di Scampia
A Scampia ormai da tempo si vive una situazione molto complicata. I parenti delle persone decedute hanno ottenuto la casa dopo un mese, ma una signora spiega: “Dovevano uscire le bambine dall’ospedale e non sapevo dopo portarle. Ora siamo da sei settimane qui, ma non abbiamo avuto aiuto da nessuno. Abbiamo messo lo scaldino per l’acqua calda“.
A Scampia, per il momento, restano i residenti della Vela Rossa in attesa di una nuova sistemazione. Lo scorso 10 settembre, infatti, il Comune ha ordinato di lasciare tutte le abitazioni a causa del rischio crollo. Ma per ora nessuno sembra intenzionato ad affittarle. “Vogliono sapere dove abitavamo prima – sottolinea un residente – perché ormai la storia gira“.
Vieni dalle Vele? Non trovi una casa
La storia raccontata prima è solo una delle tante che riguardano Scampia. Ci sono persone che ormai da due mesi sono senza un tetto sopra la propria testa proprio perché nessuno ha intenzione di affittare una casa per chi viene dalle Vele. Una situazione molto difficile e che rischia di complicarsi con l’arrivo dell’inverno.
La speranza da parte loro è il Comune, oltre ai sussidi, riesca a trovare una sistemazione. Un impegno necessario per garantire una vita normale a tutte queste persone e ai bambini, che rischiano di trascorrere il periodo in un furgoncino o in macchina perché costretti ad abbandonare la propria casa.