Una storia incredibile e quasi assurda, ma dopo anni di analisi e controlli si è arrivati finalmente all’autenticazione e all’ufficialità
Per anni ha visto quel quadro in salotto, ne era affascinato sin da piccolo, poi una volta grande si appassiona all’arte, forse grazie a quella tela e scopre che quel quadro che adorava da ragazzino era una delle opere più belle realizzato da un certo Pablo Picasso.
Aveva un Picasso a casa e nessuno se ne era mai reso conto. Ogni tanto la voglia di capire dove fosse stato preso veniva, ma poi spariva subito perché si credeva fosse una copia di un pittore che voleva emulare il famoso artista spagnolo.
Una storia incredibile, di quelle che ogni tanto vengono fuori, soprattutto quando si parla di arte e di artisti che hanno lasciato le loro opere in giro per il mondo. Siamo all’inizio degli anni ’60, quando un giovane rigattiere di Pompei porta a casa una tela arrotolata che ha trovato in una cantina di una villa di Capri. Si tratta di un dipinto di un volto scomposto di una donna. Un oggetto come tanti altri, soprattutto per chi come il rigattiere è abituato a svuotare ville e appartamenti. Nessuno mai avrebbe immaginato che quella tela era un tesoro.
In alto a sinistra sul dipinto c’è una firma, “Picasso“. Per i due marito e moglie appena sposi, quel nome non vuole dire nulla e così quel quadro fa da sfondo alla famiglia per anni in quel salotto normale, un salotto come tanti altri ce ne sono in Italia. La famiglia si allarga, ci sono due figli e uno di questi due, il maschio, per anni resta affascinato da quegli occhi e dal dipinto in sé, quasi ne è ossessionato, tanto da studiare a scuola principalmente arte per capire di cosa si tratta.
Il figlio del rigattiere l’ha sempre saputo
E proprio grazie a quell’ossessione quel ragazzino non solo cresce attorno al quadro, ma indaga e si convince che c’era qualcosa di speciale in quel dipinto, tanto che per anni non fa che raccontare a tutti quel che lui crede, perfino fantasticando che in casa aveva un tesoro incredibile, ma tanti non gli credono. E invece aveva ragione.
Ma non è così semplice che vanno le cose, no perché in materia di arte, prima di attribuire un quadro ad un artista così importante e leggendario, bisogna superare vari step e tutti ancora non sono conclusi. La storia infatti è più complessa perché devono parlare e valutare gli esperti. E così è stato.
I figli cominciano a farlo vedere e la curiosità degli esperti anche di fama mondiale come la grafologa Cinzia Altieri o l’esperto di Picasso come Davide Bussolari ne restano affascinati e fanno relazioni su relazioni. Alla fine viene riconosciuto il valore del quadro e la sua autenticità, ovvero quel volto scomposto di donna può essere uno dei tanti ritratti fatti da Pablo Picasso alla poetessa e fotografa francese Dora Maar, nonché e soprattutto sua amante e musa.
Il valore che viene dato al quadro nel suo complesso è di circa 6 milioni di euro. Ma c’è di più. La Fondazione Picasso, che è diretta dai figli dell’artista di Malaga, e che aveva tanti dubbi sull’autenticità del quadro, adesso si dovrà ricredere dopo le relazioni di tanti esperti e se quello ritrovato dal rigattiere di Pompei, dovesse essere riconosciuto anche dalla Fondazione, a quel punto il suo valore raddoppierebbe se non qualcosa di più arrivando a toccare tra i 12 e i 18 milioni di euro.
Un tesoro pazzesco e tutto grazie a un giovane rigattiere e alla passione dell’arte di suo figlio restano affascinato sin da piccolo da quell’opera d’arte.