Una decisione che ha colto di sorpresa tutti quanti, soprattutto le persone che vivono e lavorano nella zona degli scavi
All’improvviso tutti spariti e cancellati. Chi andrà a Pompei, nella zona degli scavi, non troverà più bancarelle e negozi che vendevano souvenir e altre cose legate alla storia di Pompei. Da decenni 46 attività abusive erano solite vendere souvenir, bibite e gelati davanti agli scavi, ma senza avere alcuna autorizzazione.
Alla fine sono ben 46 i chioschi abusivi che, nell’ambito di un’operazione fulminea, sono stati sequestrati dai carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, su un provvedimento da parte della Procura della Repubblica. All’interno di quei negozi si vendevano da anni false statuine, grembiuli e t-shirt, vassoi, ventagli e qualsiasi cosa che avesse come logo il simbolo e le immagini di Pompei.
Per molti turisti, quei piccoli chioschi erano una tappa alla quale non si poteva fare a meno, anche perché molti di loro si fermavano e acquistavano qualsiasi cosa pur di avere un ricordo di Pompei. Una scena e un’operazione che ha colto tutti di sorpresa, anche perché adesso non c’è più nulla che venda non solo souvenir, ma anche bibite, piccoli snack e gelati. Era un’attività che, visto i circa 4 milioni di visitatori all’anno, dava parecchi guadagni a chi lavorava ed esercitava lì nei pressi, con qualcuno che era in quella zona da tantissimi anni.
Il problema è che le 46 strutture che erano lì davanti agli scavi non avevano mai avuto in questi anni alcuna autorizzazione da parte del Comune o delle autorità locali e quindi svolgevano la loro attività in maniera illegale, visto che non avevano alcuna concessioni di legge, non solo per poter stare in quella zona ma anche per poter vendere la merce che davano ai turisti.
Sgominato un traffico illegale
I carabinieri hanno fatto le cose sul serio, tanto che, oltre a sequestrare i chioschi, su disposizione della Procura di Napoli hanno anche denunciato 63 persone per diversi illeciti rilevati nella zona e nelle attività che si effettuavano quotidianamente. I chioschi sono da decenni agli ingressi di piazza Esedra, piazza Anfiteatro e lungo via Roma. Non si capisce se, pur avendo la possibilità, i titolari dei chioschi non abbiano mai fatto una sanatoria per mettere tutto in regola, probabilmente perché pensavano di essere sereni e tranquilli, ma non è stato così.
C’è da dire che i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata portano avanti questa situazione da diversi anni e adesso è stato trovato il modo di liberare non solo il passaggio, ma anche di non dare più la possibilità alle persone di vendere oggetti senza alcuna autorizzazione, anche perché è forte il sospetto che dietro ci fosse la criminalità organizzata, anche se su questo non c’è stato alcun riferimento a riguardo.
Su tutte le strutture sono stati inseriti i sigilli e una cartellonistica che dà ogni motivazione sul perché i negozi sono chiusi. Nessun commento dal Comune, dove si attendono le disposizioni della Procura della Repubblica titolare dell’inchiesta. E nemmeno i titolari dei chioschi indagati hanno reclamato ieri, pare fossero già a conoscenza e attendessero quindi l’esecuzione di questo provvedimento.