Un ragazzo è stato arrestato perché, insieme al padre, era a capo di un giro di spaccio di stupefacenti tra studenti minorenni
Un ragazzo originario di Salerno, rischia grosso per essere stato individuato al centro di un giro di spaccio in quella che viene chiamata la ‘Roma bene’. Per il ventiquattrenne è stata confermata la custodia cautelare, perché coinvolto alla fine di settembre in una maxi inchiesta portata avanti dai carabinieri e dalla procura di Roma. Questo sarebbe il principale protagonista della circolazione di alcune sostanze stupefacenti, e proibite, tra studenti anche minorenni e che si svolgeva principalmente nella piazza di largo Federico Borromeo. Il periodo entro il quale si sarebbero svolti i fatti sarebbe quello compreso tra aprile e luglio 2019.
Il blitz ha portato, secondo quanto riporta salernotoday.it, all’arresto di 25 persone. A capo del giro vi erano un padre e un figlio, che avevano architettato un giro di spaccio ben collaudato. A farlo venir fuori alla luce del sole sarebbero state delle intercettazioni telefoniche e dei pedinamenti che hanno attirato l’attenzione delle autorità. La droga veniva venduta a domicilio, tramite chat su Instagram o Telegram, o in piazza, dove solitamente stazionava un gruppo di ragazzi che godeva di punti di riferimento interni ai propri appartamenti. Quattro delle persone coinvolte rischiano l’accusa per reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope.
Il ricorso della difesa per il ragazzo di 24 anni è stato ritenuto inammissibile dalla Corte di Cassazione. La motivazione risiederebbe nel fatto che avrebbe sulle spalle già dei precedenti specifici. La difesa, in particolar modo, aveva provato a contestare “un vizio di difetto di motivazione” in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, così come riguardo la sussistenza delle esigenze cautelari. L’associazione alla quale il ragazzo prendeva parte e della quale, in qualche modo decideva le sorti, non era nata per concentrarsi su quantitativi o somme ridotte, tutt’altro. L’obiettivo era quello di produrre uno continuo scambio merce-denaro.
In tal senso, i giudici parlano di un episodio che vale come esempio di quanto specificato sopra. Questi fanno riferimento alla cessione di sostanze stupefacenti ai partecipanti della manifestazione Million March. Nel giro di soli due giorni, è stato venduto un quantitativo di droga per un valore pari a 3000 euro. Qual era il ruolo esatto del ventiquattrenne nel giro? Avrebbe organizzato e gestito il reperimento dello stupefacente. Ora sarà chiamato a rispondere delle seguenti accuse: detenzione a fini di cessione o di cessione in concorso di chili di stupefacente (tra gli altri, l’ordinanza richiama la cessione di due chili di droga leggera il 4 maggio 2019; di cinque chili di hashish il 6 maggio 2019) e di cinque chili di hashish il 6 giugno 2019.
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