L’iniziativa punta a realizzare all’interno della Casa Circondariale di Napoli un polo sportivo d’eccellenza che offra ai detenuti nuove opportunità di crescita e reinserimento lavorativo
Il carcere di Secondigliano ha cinque reparti che prendono il nome dei mari che bagnano l’Italia. Il Mediterraneo è il reparto dei detenuti per reati comuni dove la maggioranza vive in uno stato di enorme libertà. Al suo interno vi sono il polo universitario e i laboratori per il lavoro dei reclusi. Poi ci sono tre reparti di alta sicurezza e uno di media sicurezza: il Tirreno (quello visitato da noi), il Ligure, l’Adriatico e lo Ionio.
Il merito è di più persone, ma senza l’unione d’intenti di due associazioni come “Seconda Chance” e “Sport senza Frontiere”, non ci sarebbe mai stata, prima in Italia, un’iniziativa del genere. Cominceranno infatti ai primi di dicembre i lavori per realizzare nel Penitenziario del capoluogo campano il più grande polo sportivo carcerario in Italia, con la realizzazione di alcuni campi multifunzionali.
Progetto d’inclusione
Chi sbaglia paga e chi si macchia di un reato rischia di finire in carcere. Il carcere resta un luogo dove espiare la pena di un reato commesso, ma deve essere anche un modo per potersi riabilitare, capire l’errore commesso e, con un percorso apposito, potersi reintegrare nella società. Il problema più grande resta la condizione nella quale sono costretti a vivere i detenuti nelle carceri italiane, tutte molto affollate, con troppe persone rinchiuse nella stessa cella e quindi poca possibilità di effettuare quel percorso d’inclusione. La Casa circondariale di Secondigliano, nel quartiere di Scampia a Napoli, è forse uno di quelli con più problemi da questo punto di vista, la capienza regolamentare, secondo quanto pubblicato sul sito del Ministero della Giustizia, è di 1077 posti, ma oggi è di 1350 il totale dei detenuti presenti nel carcere. Però, grazie all’iniziativa congiunta di due associazioni, ora i detenuti di questo penitenziario potranno avere a disposizione una vera e propria cittadella dello sport per poter fare attività sportive e anche lavorare.
Una cittadella dello sport
“Rigiocare il Futuro, lo sport per ripartire”, questo il nome di un progetto che farà sorgere il più grande polo sportivo carcerario in Italia con la realizzazione di vari campi attrezzati, per un’iniziativa di rieducazione attraverso lo sport fondata sull’idea che il carcere non debba essere solo un luogo di detenzione, ma anche uno spazio di crescita personale e di riqualificazione. E’ l’idea di base da dove, “Seconda Chance” e “Sport senza Frontiere”, le due associazione no profit, sono partite per coinvolgere tutti gli organi competenti nella realizzazione di qualcosa di nuovo che possa aiutare i detenuti nel loro percorso di riabilitazione. Il progetto si sviluppa in due fasi: la prima prevede la creazione e la dotazione all’istituto penitenziario delle infrastrutture per la pratica sportiva e la seconda l’avvio di corsi professionalizzanti che consentiranno un reinserimento nel mondo del lavoro. I lavori di riqualificazione, all’interno del perimetro del centro penitenziario di un’area non agibile, consentiranno la realizzazione ex novo di due campi da padel, che potranno essere utilizzati anche per altri sport, mentre la ristrutturazione dell’attuale campo da calcio consentirà ai detenuti di utilizzare l’intera area anche con l’ausilio di nuovo materiale tecnico per gli allenamenti. “Vogliamo dimostrare che la nostra Società è capace di offrire una seconda possibilità, e che questa possibilità può fare la differenza tanto per il singolo individuo quanto per la collettività intera” ha dichiarato Flavia Filippi, giornalista di LA7 e fondatrice di Seconda Chance.