Dopo mesi di indagini i Carabinieri smantellano una rete criminale che utilizzava cunicoli sotterranei per colpire negozi e attività commerciali
Nella mattinata di oggi è stata emessa dal gip del Tribunale di Napoli un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di sei persone gravemente indiziate, a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio e, in particolare, di rapine e furti perpetrati con la cosiddetta “tecnica del buco” nei confronti di vari attività commerciali nel capoluogo partenopeo.
La banda operava con uno schema meticoloso e preciso, scegliendo i bersagli giusti e poi accedendo a locali e negozi tramite cunicoli collegati alla rete fognaria della città, eludendo così controlli e telecamere di sorveglianza e utilizzando una via di fuga sicura, riuscendo così a passare inosservati.
Il terrore dei negozianti
Attraverso il sistema fognario della città si sono infiltrati in un punto vendita di una nota catena di fast food. Utilizzando i cunicoli preesistenti sotto il manto stradale per rapinare di sigarette elettroniche, valori bollati e biglietti della lotteria varie tabaccherie. Oppure affittando locali attigui a istituti di credito per poi accedere attraverso dei buchi alle pareti al caveau. Era la cosiddetta “banda del buco” che da almeno un anno imperversava a Napoli, invisibile, imprendibile, ma soprattutto un vero e proprio spauracchio per gli esercizi commerciali della città. Dopo mesi e mesi di indagini serratissime però, la banda è stata finalmente sgominata e tutti i suoi componenti sono stati assicurati alla giustizia. Grazie alle indagini coordinate dalla sezione “Sicurezza urbana” della procura partenopea e condotte dai carabinieri di Napoli Centro, con l’utilizzo di intercettazioni ambientali, videosorveglianza e servizi di osservazione, si è arrivati ai sei componenti della banda, alcuni recidivi, ma tutti accusati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di rapine e furti, utilizzando la medesima tecnica.
Erano pronti al grande colpo
Per arrivare ai responsabili, sono stati individuati e monitorati gli obiettivi presi di mira e seguite le fasi di scavo portate a termine grazie alla disponibilità di locali adibiti a deposito, situati in punti strategici per l’accesso alla rete fognaria e il collegamento al sottosuolo cittadino. La tecnica utilizzata era sorprendente, infatti, secondo quanto emerso dagli accertamenti dei militari, in occasione ad esempio del colpo al fast food di piazza Carità, che aveva fruttato un bottino di quasi 100 mila euro, la banda ha percorso quasi un chilometro e mezzo sotto terra, utilizzando tunnel preesistenti e scavandone poi anche altri. Fino ad arrivare a una pizzeria adiacente per poi penetrare tramite il classico buco nella parte, all’interno dell’ esercizio commerciale. La banda è stata sgominata proprio mentre stava pianificando un ulteriore colpo, tutto era pronto infatti per colpire un ufficio postale mentre veniva rifornito di denaro dall’Istituto di Vigilanza incaricato.