Muore per un bisturi dimenticato nell’addome: due medici a giudizio

L’incredibile episodio è avvenuto alcuni anni fa, ma soltanto oggi il tribunale ha deciso di rinviare a giudizio i due sanitari 

Una vicenda assurda di malasanità come purtroppo siamo costretti a registrare sempre più spesso nelle cronache italiane. Questa volta siamo a Battipaglia, in provincia di Salerno, in Campania, dove, il 12 maggio 2022, una donna di 54 anni, è morta per una peritonite letale dovuta alla presenza di un piccolo coltellino dimenticato nell’addome. La donna, nonostante fosse stata trasportata immediatamente al Pronto Soccorso della cittadina campana, si è spenta dopo un’attesa di oltre cinque ore su una barella di un’ambulanza.

Morta per un bisturi dimenticato – Napolicityrumpors.it –

 

La malasanità è purtroppo molto diffusa nel nostro Paese. I casi di errori medici e cattiva gestione sanitaria infatti sono più numerosi di quanto si pensi. Quando si parla di malasanità ci si riferisce a tutte le carenze delle prestazioni o servizi sanitari che hanno conseguenze negative sulla salute del paziente. Diagnosi sbagliate o prestazioni mal riuscite, ma anche cure e terapie dannose o inutili, queste le principali motivazioni che invece di guarire, peggiorano la salute del paziente, arrivando persino a  provocarne la morte.

Un caso assurdo

Si deve parlare purtroppo di Malasanità, con riferimento a eventi di vario genere come ricoveri, interventi chirurgici o terapie inappropriate, che pregiudicano la salute dei pazienti, arrivando addirittura a comprometterne la vita. La cronaca italiana quasi quotidianamente è costretta a registrare situazioni incresciose. Secondo recenti statistiche, ci sono circa 35.000 richieste di risarcimento per danni biologici ogni anno e addirittura sono 300.000 le cause pendenti contro medici, strutture sanitarie pubbliche e private. Non tutte le aree geografiche presentano la stessa situazione in termini di malasanità e la diffusione delle denunce per errori medici è maggiore al Sud e nelle isole (44,5%), mentre al Nord l’incidenza è del 32,2%, solo il Centro ha numeri migliori, con solo un 23,2% di denunce per casi di malasanità. L’ultimo balzato agli onori della cronaca arriva da Battipaglia, una cittadina in provincia di Salerno, per un fatto davvero incredibile accaduto circa due anni e mezzo fa. Era infatti il 12 maggio 2022 quando Giuseppina Lozza, una donna di 54 anni, venne accompagnata dai familiari al pronto soccorso per via di forti dolori addominali. Dopo un’attesa interminabile, la donna è morta senza essere neanche visitata. Ora a distanza di 30 mesi arriva il rinvio a giudizio per due medici giudicati inadempienti.

Clamoroso caso di Malasanità – Napolicityrunmors.it –

 

Un bisturi nella pancia

Il gup di Salerno, dopo aver accolto la richiesta di processo avanzata dal pubblico ministero che si è occupato in tutti questi mesi della vicenda, ha deciso il rinvio a giudizio dei due medici, uno di Salerno in servizio presso il 118, l’altra presso l’ospedale battipagliese, che verranno così processati per presunta negligenza causa della morte della donna all’ospedale “Santa Maria della Speranza” della cittadina in provincia di Salerno. Secondo la ricostruzione fatta dal pm, la donna, dopo una prima serie di analisi, sarebbe rimasta per ore in ambulanza prima di conoscere il suo destino. Ma tanto è bastato, purtroppo, per l’inesorabile peggioramento delle sue condizioni. Ma la cosa più incredibile è che, secondo gli accertamenti dei medici legali che hanno effettuato l’autopsia sul corpo, la donna sarebbe morta per le conseguenze di una peritonite provocata dalla presenza di un piccolo coltellino nell’addome. Il ritardo e il mancato controllo dei parametri vitali e del quadro clinico e i mancati accertamenti ulteriori, che avrebbero potuto salvare la 54enne, hanno decretato invece la sua morte.

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