Dopo i tre giovanissimi uccisi in pochi giorni a Napoli, la città oggi è scesa in strada decisa a dire basta alla questa spirale di violenza
La città di Napoli purtroppo è sempre andata sulle pagine della cronaca dei giornali per episodi di violenza e criminalità, ma la spirale di violenza, il più delle volte davvero gratuita, che ha avvolto il capoluogo partenopeo negli ultimi tempi fa paura e costringe a fare più di una riflessione. Negli ultimi mesi infatti, Napoli è stata teatro di una serie di omicidi che hanno coinvolto ragazzi giovanissimi, creando un clima di paura e preoccupazione tra i cittadini.
Troppe armi tra giovani. Troppa violenza, soprattutto tra giovanissimi, Troppo sangue sulle strade. A poche ore dall’ennesimo episodio di violenza consumatosi nella notte a Napoli ai danni di un diciottenne, alcune centinaia di persone, circa 300, si sono ritrovate in piazza del Gesù per aderire all’assemblea pubblica promossa nei giorni scorsi da Libera Campania in collaborazione con l’Arcidiocesi di Napoli.
“Liberiamo Napoli dalle violenze”. Questo lo slogan della manifestazione che oggi in piazza del Gesù, in pieno centro di Napoli, ha visto scendere in strada associazioni, esponenti politici, il sindaco di Napoli, i rappresentanti delle associazioni anti camorra, dei sindacati, della Caritas, di Legambiente, degli studenti, di Libera, dell’Azione Cattolica e soprattutto dei parenti di alcune vittime innocenti di camorra e tanta gente comune, che hanno deciso di dire basta a questa inaudita spirale di violenza che si è registrata in queste ultime settimane sulle strade del capoluogo campano. Emanuele Tufano di anni 15, Santo Romano di 19 e Arcangelo Correra di 18, sono gli ultimi ragazzi rimasti vittime di colpi d’arma da fuoco in strada negli ultimi giorni a Napoli. Spari nella notte che hanno stroncato l’esistenza di questi giovani che avevano ancora tutta una vita d’avanti. Una scarpa calpestata, un gioco che è andato oltre, tutti futili motivi che portano a uccidere con una leggerezza che mette i brividi, incuranti del pericolo e senza curarsi della vita altrui.
Non è facile capire come affrontare una violenza del genere, dove tra i giovanissimi oramai tenere una pistola in mano è come tenere il proprio smartphone, senza paura o responsabilità di capire che premendo quel maledetto grilletto si arriva a stroncare per sempre la vita di un giovane che si è appena affacciato alla vita. E’ una sfida enorme quella che si presenta ai giovani, ma anche a tutta la popolazione napoletana, una sfida dove serve ricominciare a capire il vero valore della vita, servono certezze maggiori, serve dialogo, servono le famiglie, servono punti di aggregazione, serve rispetto ed educazione verso il prossimo. La reazione della gente, la reazione della città scesa oggi in piazza a gridare basta alla violenza è stata forte, un punto di partenza per un futuro diverso, con la voglia di fermare questa spirale di inaudita e gratuita violenza.
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