Cresce la violenza tra gli adolescenti e nelle ultime due settimane tre giovanissimi sono stati uccisi nel capoluogo campano senza un motivo apparente
Arcangelo Correa, Santo Romano ed Emanuele Tufano sono stati strappati ai loro famigliari nell’arco di pochi giorni. Tre giovanissimi che, nell’arco di poco tempo, sono morti per futili motivi e fanno capire come la situazione abbia ormai assunto i connotati di un problema sociale e della poca sicurezza che si pone sia nei controlli in strada, sia nell’attenzione all’interno del nucleo familiare. E Napoli diventa come il Far West.
Online si trova di tutto anche come trasformare una pistola giocattolo, le cosiddette “scacciacani“, in armi vere e proprie che, con poche modifiche, si trasformano in micidiali armi in grado di sparare proiettili veri e quindi capaci di uccidere. E’ il nuovo business che sta “armando” la gioventù napoletana, un fenomeno in preoccupante aumento anche in altre zone d’Italia, ma che nel capoluogo partenopeo è diventata una vera e propria piaga che ogni settimana lascia giovanissimi sul selciato privi di vita, vittime di una violenza ceca, ma soprattutto gratuita.
Come nel Far West
E’ difficile da raccontare, è difficile da spiegare, ma soprattutto è difficile da arginare. A Napoli e dintorni si muore troppo facilmente tra giovanissimi. Si spara in strada con una facilità assurda, sprezzanti della vita altrui per i motivi più assurdi e disparati, da una scarpa calpestata, a uno sguardo di troppo, da una lite nel traffico al presidio del territorio tra baby gang. Si gira armati come nel Far West e ora la gente ha paura.
Troppi i giovani morti ammazzati in strada, troppi i minorenni che giocano a fare i grandi sparando ad altezza uomo, una piaga dilagante che le autorità sono chiamate a fermare. Arcangelo Correa, Santo Romano ed Emanuele Tufano, sono soltanto gli ultimi giovanissimi di una scia di sangue che negli ultimi anni ha ucciso decine di minorenni, per mano di altri minorenni in una spirale di violenza che sembra non avere fine. Armarsi a Napoli è diventato un gioco da ragazzi appunto. Bastano una carta di credito e 200 euro e la trattativa viene svolta tutta online, con una imbarazzante facilità. Soprattutto si trovano le armi giocattolo trasformate in armi vere e proprie, nuovo business per sciacalli della morte. Pochi passaggi e una pistola replica spara come quella vera.
Da giocattolo a pistola vera
Le autorità fanno il possibile, la Polizia scopre quotidianamente officine del nuovo business. L’ultima è stata scoperta oggi in provincia di Napoli e ha portato agli arresti due persone di 58 e 62 anni con l’accusa di detenzione e porto abusivi in luogo pubblico di armi clandestine e detenzione abusiva di armi, parti di esse e munizioni.
Su uno dei banchi dell’officina i poliziotti hanno trovato alcune pistole finte, replica di quelle vere, in procinto di essere trasformate in armi capaci di sparare in sicurezza colpi mortali. Torni, frese, prodotti chimici per la saldatura e la pulizia, una particolare colla bicomponente adoperata, in particolare, per evitare che le repliche delle pistole modificate, realizzate con materiali simili ma non ugualmente performanti a quelli adoperati per le vere, potessero esplodere all’atto dello sparo. Pochi passaggi e la trasformazione diventa realtà. Pronte per essere immesse nel mercato nero della morte.